YOU'RE NOT ALONE (NON SEI SOLO)

Au scolastica con1triangolo yaoi alquanto intricato..GAARA-NARUTO-SASUKE..rating rosso - yaoi, lemon

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Akiho87
     
    .

    User deleted


    Per ~Wolfy: grazie mille per il complimento! XD

    Capitolo 9° - COLPO DI SCENA

    >>>Din Don Dan Don<<<

    >>> Dan Din Don Dan <<<

    Suona la campanella e parte un coro di voci che riempie immediatamente l'aria.

    "Allora a domani!"

    "Sì, ciao"

    "Andiamo a quella nuova pasticceria del centro?"

    "Sì, ne ho sentito parlare bene"

    "Torni subito a casa? Non ti fermi con noi?"

    "Oggi no, devo studiare, sono un po' indietro..."

    [****]

    "Torna a casa...appena ho finito qui, ti raggiungo"

    Naruto si allontana seguito con lo sguardo da Gaara.

    L'aula resta quasi completamente deserta.

    Ci sono soltanto Sasuke e Gaara.

    "Credi che abbia scelto te?"

    Gaara si volta, fulminando Sasuke con lo sguardo.

    "Non lo credo. Lui HA scelto me" risponde il giovane all'Uchiha.

    "Eppure...Naruto vuole me...e lo sai anche tu"

    La chioma infuocata di Gaara ondeggia mentre il giovane procede verso il moro con passo fermo. A pochi centimentri da Sasuke, Gaara protende le mani fino a farle congervere ai lati del collo del compagno, per poi afferrargli il colletto della divisa.

    "Avvicinati a Naruto e ti ammazzo" poi lascia il colletto, e scaraventa violentemente Sasuke al muro con una mano al collo.

    "Hai gli stessi occhi..."

    "Eh?"

    "Gli stessi occhi di quando godevi mentre mi facevi tuo" Sasuke stringe con forza il polso della mano che gli sta trattenendo il collo in una morsa.

    "Stai zitto!"

    "Tu mi vuoi ancora, vero Gaara?" il moro riesce a liberarsi dalla morsa.

    "Io ti odio!"

    "Anch'io ti odio..." asserisce Sasuke "Naruto è mio"

    "Te lo ripeto...se ti avvicini a lui--"

    "Io amo, Naruto. E tu lo tieni stretto solo per portarlo via a me" e detto questo, il moro coglie Gaara di sorpresa e trascinandolo con forza, facendo pressione sulla sua nuca, lo bacia.

    Gaara sbarra gli occhi e resta inerme, come sopraffatto dalla situazione, e sente la lingua di Sasuke che si insinua sempre più nella sua bocca. Una gamba del moro scivola lentamente tra quelle di Gaara e l'impatto emozionale è allucinante. Inaspettatamente, Gaara contraccambia quel bacio con la medesima intensità e spinge Sasuke verso la cattedra, facendovelo ricadere sopra con la schiena. Sasuke è sorpreso di quella reazione repentina del compagno.

    "Vuoi questo, Sasuke?! Va bene...ma sappi che ti farò male!"

    Sasuke sorride, malizioso.

    "Lascialo, Gaara...lui ama me, anche se non lo ammetterà mai. Hai perso..."

    "Zitto!" e con queste parole, praticamente urlate, Gaara riprende a baciare il compagno non facendolo quasi respirare.

    [...]

    << Ricordo poco del mio rapporto con Gaara. Ci conoscemmo quando avevamo all'incirca quattordici anni. Eravamo entrambi soli...come lo siamo ora. Una ragazzina gli si era appena dichiarata e lui l'aveva respinta in malo modo. Mi colpì molto. Questa immagine è ancora molto viva nella mia mente.

    "Perchè l'hai trattata così?" gli chiesi, sbucando da un angolo del terrazzo della scuola.

    "E tu che vuoi?" mi rispose freddamente.

    Dopo queste parole, ho ricordi vaghi.

    Ma una cosa la rammento ancora...ho fatto sesso con lui.

    Non quel giorno, non in quel luogo.

    Ma ho fatto sesso con lui.

    Sapeva come domarmi e a volte si faceva domare.

    Non lo amavo.

    E lui non amava me.

    E' come se avessimo fatto un tacito accordo che riportasse la mancanza di implicazione di sentimenti. Solo sesso e nient'altro. >>


    [...]

    Gaara apre con violenza la divisa di Sasuke, infilandovi le mani all'interno. Le labbra dei due giovani si staccano per un attimo.

    >>> SBAM <<<

    Un tonfo richiama l'attenzione dei due, che fulminei si voltano simultaneamente.

    < Che cosa ho fatto... >

    - to be continued (^_^) ancora, ancora e ancora -

    Ok, è giunto il momento del sondaggio!!!

    1. Chi ha pronunciato l'ultima frase ( < Che cosa ho fatto... > )?

    2. E cosa accadrà nel prossimo capitolo??? (^_-)

    "Aspetto commenti!!!"
     
    Top
    .
  2. Inoue Kurosaki
     
    .

    User deleted


    Bravissima^^ scrivi parecchio bene puoi fare la scrittrice

    rispondendo al tuo primo sondaggio secondo me è Naruto:< Che cosa ho fatto... >almeno credo

    e nella 2....ci sarà Naruto che scappa da Gaara.....ma Gaara e Sasuke nel frattempo faranno l'amore lo stesso fregandosene del povero Naruto.....e poi aspetto il continuo
     
    Top
    .
  3. Akiho87
     
    .

    User deleted


    Capitolo 10° - LACRIME AMARE

    Una cartella è ben visibile a terra, davanti alla porta dell'aula, ora completamente aperta.

    Gaara si distacca immediatamente da Sasuke, il quale si alza di scatto.

    "Allora è così che stanno le cose?"

    Il vento penetrante dalla finestra aperta fa volteggiare ciocche di capelli oro, per poi farle ricadere in modo scomposto sulla fronte di Naruto.

    < Cos'ho fatto... > un pensiero simultaneo, che pervade la mente di entrambi i giovani, sorpresi dal biondo.

    Naruto si avvicina a Gaara con le sopracciglia aggrottate...poi, appena distante soltanto qualche centimetro da lui, comincia a spintonarlo violentemente con i palmi delle mani in corrispondenza del petto del compagno, fino a farlo cadere a terra.

    "Vigliacco! Io mi fidavo di te!"

    E in seguito a quest'esiguo numero di parole, il biondo si allontana da Gaara. Uno sguardo di rabbia mista a delusione nasce dagli occhi di Naruto, quando poi si avvicina Sasuke.

    "E tu sei quello che non più di un'ora fa diceva di amarmi?! Mi fai schifo! Anzi no...mi fate schifo tutti e due!" urla Naruto. Dopodicchè gli tira uno schiaffo. La guancia di Sasuke si colora immediatamente di un rosa vivo tendente al rosso. Non una sola parola fuoriesce dalle labbra dei due colpevoli. Sasuke si porta la mano alla guancia.

    "Non avete neanche il coraggio di parlare...che schifo..."

    Due piccole lacrime scivolano, silenziose, sulle guance di Naruto. Il biondo abbassa lo sguardo e va via dall'aula correndo.

    "Seguilo" sussurra Gaara a Sasuke

    "Eh?"

    "Ho detto di seguirlo!" urla a Sasuke "Non l'hai visto che stava piangendo?!" continua Gaara con un fil di voce.

    "E tu...?!"

    "Mi hai già rovinato la vita" asserisce "Vattene...Sasuke Uchiha..." conclude Gaara

    Il moro, dopo aver abbassato leggermente lo sguardo, esce di scatto dall'aula e inizia a percorrere tutto il corridoio di corsa.

    "NARUTO!"

    Sasuke urla il nome del suo amore, ma lui non c'è. Il suono della sua voce rimbomba in tutto il corridoio, ormai completamente deserto.

    "NARUTO!" urla ancora Sasuke

    < Ma dove può essere andato...? > si domanda

    Ad un tratto, completamente sopraffatto dalla fatica della corsa, Sasuke si ferma per riprendere fiato.

    E' così che lo vede.

    Il biondo è seduto con la schiena appoggiata ad un albero del cortile, nell'ala della scuola a pochi metri dalla serra. Se ne sta tutto rannicchiato, con le braccia che avvolgono le gambe, il viso basso e i capelli che gli coprono gli occhi.

    "Naruto..." sussurra Sasuke, avvicinandosi a lui.

    "Fermati lì...non ti avvicinare" risponde Naruto con un fil di voce appena percettibile.

    Sta tremando. Si sente.

    L'aria è praticamente irrespirabile.

    Naruto si sente quasi soffocare.

    "Ascoltami..." Sasuke si avvicina a lui, incurante di ciò che il biondo gli ha intimato.

    "Allora non hai capito..." inizia Naruto, sempre sussurrando "VATTENE!!!" conclude urlandogli contro e simultaneamente alzando lo sguardo e fulminandolo all'istante.

    I suoi occhi sono, ora, freddi, anzi...forse gelidi...ma colmi di lacrime, mentre le ciglia sono aggrottate e segnalanti una rabbia quasi incontrollata.

    "Continuo a sbagliare tutto con te..." Sasuke appoggia, leggera, una mano sulla guancia destra di Naruto, asciugandogli una lacrima col pollice.

    Le labbra del biondo appaiono serrate...forse per ingoiare sommessamente i gemiti del pianto.

    "Lasciami stare!!!" Naruto si para il viso respingendo bruscamente la mano di Sasuke.

    "..."

    "Ti odio! Tornatene dal tuo adorato Gaara! Non mi vedrai mai più!" Naruto si alza di scatto e corre via. Gli occhi di Sasuke diventano grandi ed è possibile scorgere un velo di tristezza.

    Il giovane resta immobile, con lo sguardo perso nel vuoto.

    - to be continued (^_^) ancora per un bel po' -
     
    Top
    .
  4. Akiho87
     
    .

    User deleted


    Capitolo 11° - PARTENZA

    << Forse bastava respirare,


    solo respirare un pò...


    fino a riprendersi ogni battito


    e non cercare l’attimo, per andar via (non andare via)


    perchè non può essere abitudine


    dicembre senza te...


    chi resta qui spera l’impossibile...




    Invece no, non c’è


    più tempo per spiegare...


    per chiedere


    SE


    ti avevo dato amore


    io sono qui


    e avrei da dire ancora, ancora... >>

    << Ho corso dietro a Naruto con tutto il fiato che avevo ancora in corpo. Sono riuscito a raggiungerlo...e gli ho afferrato un braccio.

    "Naruto, ascoltami!"

    "Lasciami stare! Non voglio più vederti, non voglio più sentirti! Mi avete soltanto preso in giro! Da quanto tempo va avanti questa storia, eh?! Mi fai schifo! Ti detesto!" mi ha urlato contro.

    Naruto si è divincolato di nuovo bruscamente dalla mia stretta e ha ripreso a correre facendo perdere le sue tracce.

    "E non cercarmi! Me ne vado, non mi vedrai mai più!"

    < Ora l'ho perso per sempre... >

    Sono tornato a casa sconfitto...io, Sasuke Uchiha... >>


    [...] DA SASUKE [...]

    "Sasuke!"

    "..."

    "Sasuke!"

    "..."

    "SASUKE!!!"

    "Sei ancora qui, Itachi?! Che vuoi?!!"

    "Sei imbambolato...un'altra volta...ma questa, sembri triste..."

    "Non sono affari tuoi!"

    "Vabbè...secondo me centra il biondino..."

    "Tornatene a casa tua e lasciami in pace!"

    "Ok, ok..."

    Sasuke resta solo, con i suoi pensieri...ma soprattutto...con il suo dolore...

    ***************



    La sua partenza era ormai imminente.

    Nulla gli avrebbe fatto cambiare idea.

    E neanche lui. Soprattutto lui.

    **** L'indomani... ****

    "Naruto è assente di nuovo..." osserva Ino

    "Già..." continua Sakura

    "Bene ragazzi, tornate ai vosti posti" esclama il prof. Kakashi, entrando in aula " Allora...oggi ho una comunicazione importante per voi..."

    Il professore si dirige verso la cattedra. Una pausa di silenzio, poi continua...

    "Mi hanno informato stamattina, in presidenza, che Naruto Uzumaki sarà assente per i prossimi tre mesi...Naruto ha deciso di partecipare ad uno scambio culturale con una scuola superiore di Roma, capitale italiana, ed è partito immediatamente"

    "No...ma che cavolo...Naruto non ci ha detto niente" protesta Shikamaru

    "Non ci ha neanche salutati..." continua Rock Lee

    Gaara e Sasuke si lanciano un'occhiata, poi il moro si volta verso la finestra.

    < Non ti lascerò...ti seguirò fino in capo al mondo e...ti troverò, stanne certo! > e con questa decisione presa, Sasuke si alza, chiede di poter uscire e si dirige verso la presidenza.

    - to be continued (^_^) e ne 'leggerete' delle belle! -
     
    Top
    .
  5. Inoue Kurosaki
     
    .

    User deleted


    quando lo posti il seguito sono curiosa^^mi piace tantissimo
     
    Top
    .
  6. Akiho87
     
    .

    User deleted


    Capitolo 12° - TI RAGGIUNGERO'

    Sasuke entra nella presidenza senza farsi annunciare e neanche bussa alla porta.

    “Signor Uchiha...”

    “Buongiorno...sono qui perché Lei richieda l’immediato ritorno di Naruto Uzumaki dalla capitale italiana”

    “Eh? Ma cosa dice...”

    “Vede signor preside...Lei sa che la mia è una famiglia molto importante…che il caso vuole, offre ogni anno una lauta donazione a quest’istituto”

    “Lei ha ragione---“

    “E quindi, signor preside...se Naruto Uzumaki non rientra al più presto nel nostro paese, mi vedrò costretto a congelare le donazioni”

    “Non starà parlando davvero, signor Uchiha...?”

    “Non sono mai stato così serio”

    Sasuke lancia uno sguardo al preside. Gli occhi del moro sono gelidi come un iceberg e fulminano l’uomo all’istante.

    “Sono dolente, signore, ma non è possibile ciò che chiede”

    “Allora mi vedrò costretto a---”

    “Tuttavia posso offrirle una soluzione alternativa…se Lei lo desidera, posso riuscire ad inserirla nella lista delle partenze di domani con la stessa destinazione del Suo compagno”

    “...crede sia possibile?”

    “Ma certo” il preside appoggia la mano sulla spalla di Sasuke “Provvederò io a tutto, stia tranquillo. Si prepari con calma e domattina la partenza è alle 6:00 davanti al cancello della scuola”

    “Preferisco viaggiare con l’aereo privato della mia famiglia...le manderò una persona a cui potrà dare tutte le informazioni per quanto riguarda il viaggio”

    “Sarò a Sua completa disposizione per qualunque esigenza, signor Uchiha”

    “Non le spiace se rientro casa, vero?”

    “Ma no, vada a rilassarsi per il viaggio e non si preoccupi”

    Appena l’Uchiha esce dalla presidenza, accompagnando la porta fino a chiuderla, il preside tiro un sospiro di sollievo...

    < Beh...almeno sono riuscito ad accontentarlo e a salvare quella preziosissima donazione annua... > si ripete tra sé e sé, quasi compiaciuto.

    Intanto Sasuke, nel corridoio, incontra suo fratello.

    “Che ci fai qui fuori, Itachi?”

    “Niente...mi seccava stare in aula. Questo professore è di una noia mortale...voglio andare alla caffetteria dell’università, vieni con me?”

    “No, torno a casa”

    “?”

    “Domani parto”

    “Ah...e per dove?”

    “Vado in Italia per tre mesi”

    “Aaaaaahhh, adesso ho capito, fratellino...vai dietro al biondino, eh?”

    “Eh??? E tu come---”

    “Mi sono occupato io delle liste delle partenze dei giorni scorsi...e il tuo biondino era su quella lista”

    Sasuke spinge Itachi violentemente, facendolo sbattere con la schiena contro il muro, dopodiché gli afferra il collo con la mano destra.

    “Non sono affari tuoi! Tieni la bocca chiusa!” esclama Sasuke, con gli occhi come iniettati di sangue.

    Lascia la stretta. Itachi tossisce e poi cerca di respirare a pieni polmoni.

    < Sta diventando sempre più forte e rabbioso…è da questo che riconosco che è mio fratello... > pensa poi Itachi, sorridendo

    “Manda uno della sicurezza qui a scuola per portarmi per prendere informazioni sul viaggio e poi mandalo a casa mia”

    “Va bene”

    Sasuke si allontana fino a scomparire alla fine del corridoio. Itachi estrae dalla tasca il telefono cellulare e...

    “Allora, hai capito?...ah, un’altra cosa: tienilo d’occhio, è piuttosto adirato”

    Sasuke rientra in aula e con la sua aria saccente, si dirige verso il suo banco e prende la cartella.

    “Io torno a casa, professore...ho già parlato col preside” e detto questo esce dall’aula accompagnato dal silenzio di tutti i presenti.

    “Certo che il tuo Sasuke è proprio un tipo scostante e presuntuoso, Sakura” bisbiglia Ino.

    “Ma no...ha un’aria un po’ misteriosa...ed è così carino...” risponde Sakura con un vistoso sorriso e arrossendo leggermente.

    Intanto Sasuke si allontana, irradiato dai caldi raggi del sole.

    < Ti raggiungerò, Naruto...e sarai di nuovo mio >

    - IN ITALIA -

    Aeroporto di Fiumicino

    “L’aereo proveniente da Tokyo è in arrivo”

    Un numeroso gruppo di studenti, all’incirca di 17 anni, scende dalla scaletta dell’aereo appena atterrato.

    “Grazie per aver volato con noi” esclama una hostess, congedandosi dal gruppo con un sorriso sulle labbra.

    I ragazzi proseguono la loro ‘marcia’ fino all’esterno dell’aeroporto, poi salgono sul pullman che li attende.

    “Non credevo di stare così male, in aereo...”

    Due vispi occhi azzurri fanno capolino tra due-tre ciocche dorate che dispettose, ricadono sulla fronte.

    “Ti senti ancora male?”

    Una voce femminile, comprensiva e delicata, accarezza Naruto col proprio suono.

    “Mi sento meglio, ora...grazie, Reika”

    Hotel Arena - Roma (n.b.ovviamente è un nome di fantasia)

    “Cavolo, ma è bellissimo!” esclama uno studente

    “Hai proprio ragione” continua la compagna accanto

    “Buongiorno, abbiamo una prenotazione effettuata dell’istituto superiore Konoha” asserisce uno dei professori, accompagnatori del gruppo. Parla un italiano perfetto, da fare invidia.

    “Ma certo, ecco le chiavi delle stanze”

    Il professore ricorda agli studenti l’orario della cena e dopo essersi divisi, i ragazzi fanno il loro ingresso nelle camere assegnate.

    “Naruuuutoooooo! Oh, che peccato che non siamo capitati nella stessa stanza” esclama Reika, con occhi languidi e fare da civetta.

    < Sembra una copia di Ino > pensa Naruto

    “Eh...già...ora vado in camera”

    “Vai, tesoruccio...” alzandosi sulle punte, sussurra la ragazza all’orecchio di Naruto “Ci vediamo dopo...” conclude con voce sensuale e un sorriso dipinto sulle labbra.

    Un brivido percorre la schiena di Naruto.

    < Questa qui è pazza... >

    Il biondo si gira ed entra in una camera la cui porta è già aperta. Un ragazzo dai capelli corvini tirati all’indietro e gli occhi verdi lo scruta in ogni più piccolo movimento.

    “Ehm, sei tu il mio compagno di stanza? Piacere, io sono Naruto” dice con un sorriso.

    “Ren” e detto soltanto il suo nome, il ragazzo si sistema in stanza, incurante del biondino.

    Naruto resta immobile a fissare quei lineamenti così perfetti e per un attimo…l’immagine del viso di Sasuke si staglia su quello del ragazzo.

    Naruto sbarra gli occhi.

    “Sa..su..ke”

    “Eh? Hai detto qualcosa?” gli chiede Ren

    “No, no, non ho detto proprio niente…proprio niente” farfuglia Naruto, imbarazzato e al contempo confuso.

    “Sarà...” risponde Ren

    < Ma che mi è preso?! Devo essere impazzito per pensare ancora a lui! Stupido! Stupido! Hai già dimenticato?! Ha detto di amarti e poi lo trovi sdraiato sulla cattedra con quel giuda di Gaara! Sì, anche lui non merita niente! Mi ha tradito e preso in giro!!! >

    Naruto, in piedi al centro della stanza, scuote la testa e Ren se ne accorge.

    “Sicuro di stare bene?”

    “Ehm...sì sì, scusa...brutti pensieri, tutto qui”

    “Ok”

    < Devo togliermi una volta per tutte quella scena dalla mente…e dimenticare per sempre...anche Sasuke Uchiha... >

    Capitolo 13° - NELLA CITTA' ETERNA

    Al contrario di quanto aveva detto in precedenza ad Itachi, Sasuke decide di partire alle 16 dello stesso pomeriggio.

    Alle 12 del giorno seguente, dopo ben dodici estenuanti ore di volo...

    “Stiamo per atterrare signore...la prego di voler riallacciare la cintura di sicurezza”

    L’aereo privato della famiglia Uchiha atterra all’aeroporto internazionale “Leonardo da Vinci”, ovvero quello che comunemente, ormai, viene chiamato aeroporto di Fiumicino.

    Viene abbassata la scaletta e ne scende un ragazzo.

    I capelli corvini ondeggiano al vento, mentre il giovane cammina con passo regale Ha addosso una maglietta bianca a mezze maniche e un pantalone scuro, forse nero.

    “Congeda il pilota e digli di rientrare in Giappone. Poi, non voglio dare troppo nell’occhio…prendi le valigie e seguimi a distanza fino all’uscita dell’aeroporto”

    “Come vuole signore...c’è altro?”

    “No, per ora è tutto”

    Il giovane percorre tutto l’aeroporto con sguardo circospetto, poi infila le mani nelle tasche del pantalone. All’uscita si ricongiunge con l’uomo con cui ha discorso poco prima. I due prendono posto in una BMW e partono.

    “Ti hanno informato circa il nome dell’albergo in cui si trova Naruto Uzumaki?”

    “Certo signore...è l’Hotel Arena”

    “Bene...”

    “Permette una domanda, signore,?”

    “Di’ pure, Jiraya”

    “Perché sta seguendo questo ragazzo?”

    Stranamente, il giovane non va in collera come suo solito.

    “Perché ho sbagliato con lui...” risponde, chiudendo gli occhi.

    “Capisco...” Jiraya è stupito del cambiamento repentino di Sasuke, che un tempo gli avrebbe risposto di limitarsi al suo lavoro e di non fare domande.

    Sasuke rivolge lo sguardo fuori dal finestrino.

    < Non ti lascerò fuggire da me, Naruto...mai più >

    Così, immerso nei suoi pensieri, non si rende neanche conto di essere arrivato a destinazione.

    “Signore...”

    “...”

    “Signore...”

    “Eh?”

    “Siamo arrivati, signore...”

    Sasuke, un po’ stralunato, scende dall’auto. Tutto cambia colore. Nonostante la sua peculiare indifferenza verso le cose, Sasuke si guarda intorno, stupido. Uno spettacolo meraviglioso.

    La città eterna.

    Il giovane ritrova immediatamente la sua freddezza. Non ama esternare le proprie emozioni e questo, oramai, è un dato di fatto.

    “Venga, signore...ho provveduto io personalmente a farle riservare la suite migliore dell’hotel”

    “Molto bene, Jiraya. Ottimo lavoro”

    Dopo aver preso le valigie, i due entrano nella hall dell’albergo.

    “Excuse me, I reserved your Royal Suite and a single room” ["Mi scusi, ho prenotato la vostra Royal suite e una stanza singola"] inizia Jiraya “He’s Sasuke Uchiha” ["Lui è Sasuke Uchiha"] conclude, poi indicando il moro, accanto a lui.

    “Oh, very well!” ["Oh, davvero bene!"]risponde il receptionist - un tipo un po’ eccentrico - sorridendo vistosamente “Marco! Luca!”

    Due ragazzi stupendi, sul metro e ottanta - ottantacinque, giungono prontamente, dopo essersi sentiti chiamare.

    “Accompagnate i signori, su! Royal suite e 213!”

    “Subito, capo!”
    risponde Marco.

    “Ah...Can you say me where’s Naruto Uzumaki’s room?” ["Ah...può dirmi dov'è la camera di Naruto Uzumaki?"]

    “Sorry, I can’t. There’s the privacy” ["Sono spiacente, non posso. C'è la privacy"]risponde il receptionist

    “And now?” ["E ora?"] chiede Jiraya, estraendo dalla tasca cinquecento euro.

    Gli occhi dell’uomo si illuminano. “206” risponde, convinto.

    Certo che per i soldi si fa proprio di tutto... ^_^

    “Well, well...welcome to Rome” ["Bene, bene...benvenuti a Roma"]

    “Thanks” ["Grazie"]

    Sasuke e Jiraya seguono i due giovani italiani che hanno le loro valigie.

    Mentre camminano, Sasuke chiede a Jiraya il motivo il suo inglese.

    “Parliamo correntemente in italiano, perché hai voluto---“

    “Astuzia, signore”

    E notando l’espressione interrogativa di Sasuke, Jiraya asserisce:

    “Parlando in inglese, possiamo sapere tutto ciò che gli italiani dicono senza che loro siano consapevoli che conosciamo questa lingua”

    Sasuke accenna un’espressione delle labbra indecifrabile, che potrebbe anche sembrare un mezzo sorriso, ma nessuno può dirlo con certezza...Sasuke non è il tipo da lasciarsi andare a sorrisi.

    “This is your room, sir” ["Questa è la sua stanza, signore"] dice Luca, rivolgendosi a Jiraya. Dopodiché apre la stanza, trasporta la valigia e ne esce immediatamente.

    “Luca, vai tu col piccoletto?” bisbiglia Marco

    “Piccoletto a chi?!---“ dice Sasuke con un fil voce e l’espressione adirata.

    Una mano è già richiusa a pugno.

    “Signore, si calmi...li lasci stare...altrimenti si renderanno conto che comprendiamo la loro lingua”

    “E va bene Jiraya...”

    “Vai tu, Marco, io ho un altro lavoro da fare tra poco”

    “E va bene…”


    Jiraya, intanto, continua a parlare con Sasuke.

    “Vada in camera signore...e si rilassi...” inizia Jiraya “Io verrò tra breve da Lei a comunicarle dove si trova il suo amico”

    “Ok”

    Marco chiede a Sasuke di seguirlo e lo conduce alla suite, trasportandovi all’interno le valigie.

    “Thanks” ["Grazie"] dice Sasuke. Poi infila la mano in tasca, ne estrae duecento euro e dice al ragazzo:

    “Non credere che io non abbia capito come mi hai chiamato prima...”

    Il ragazzo italiano sgrana gli occhi.

    < Cazzo, questo capisce eccome l’italiano...se fa reclami, vai a vede’ che me licenziano... > pensa Marco

    “...ma se farai una cosa per me, dimenticherò e questi saranno tuoi”

    Il ragazzo, ovviamente, asseconda Sasuke.

    “Cosa posso fare per Lei, signore?”

    “Sai dov’è la camera 206?”

    “Certamente, signore”

    “Molto bene. Bussa a quella camera e chiedi di Naruto Uzumaki, dopodiché gli dirai di seguirti e se lui dovesse chiedere, inventa una scusa. Portalo qui da me”

    “Come vuole, signore, provvedo immediatamente” risponde Marco.

    “Ah, un’altra cosa...prima torna dalla persona che era con me e digli di non venire qui a disturbarmi, per il momento”

    “Vado, signore”


    Marco si congeda da Sasuke e il moro entra nella suite.

    < Tra poco sarai qui, amore mio... >

    ***



    Sapete cos’ho scoperto? Che a Roma un hotel che si chiama ARENA c’è davvero!!! Vabbè...io non sono di Roma eh eh (^_^) Comunque, come leggete, Sasuke non si è affatto dato per vinto, anzi!

    Capitolo 14° - AMORE INCANCELLABILE

    Marco segue alla lettera le indicazioni di Sasuke e dopo essersi recato da Jiraya, si dirige verso la stanza 206.

    >>> TOC TOC TOC TOC <<<

    Un ragazzo dai capelli scuri apre la porta della sua stanza.

    “Cosa vuole?”

    “Good morning...I’m looking for Naruto Uzumaki...Is he here?”

    [“Buongiorno...Sto cercando Naruto Uzumaki...E’ qui?”]

    “? Naruto? Yes, I call him”

    [“? Naruto? Sì, lo chiamo”]

    Il giovane rientra in camera, lasciando la porta semi-aperta.

    “Naruto...cercano te”

    Il biondo guarda Ren con occhi stupiti e curiosi al tempo stesso.

    “Me? E chi è?”

    “Uno dell’albergo...”

    Naruto si dirige verso la porta.

    “Excuse me, sir...Are you Naruto?”

    [“Mi scusi, signore...Lei è Naruto?”]

    “Sì, sono io...comunque può anche darmi del ‘tu’ e parlare la sua lingua, io conosco l’italiano”

    “E lo parli anche molto bene...sono venuto qui perché ho bisogno di te un attimo, per cortesia. Puoi venire con me?”

    “Di me? E per cosa? A dire il vero, domani inizio un corso in una scuola della tua città, quindi oggi vorrei uscire per ambientarmi”

    “Ti assicuro che non ci vorrà molto...”

    E così Naruto si lascia convincere e congedatosi da Ren, segue il ragazzo appena arrivato. Non una parola trapela dalle labbra dei due. Marco percorre il lungo e sontuoso corridoio con un sorriso quasi beffardo sulle labbra, già pregustando la sua lauta ricompensa; Naruto lo segue un po’ titubante e si chiede dove quel ragazzo lo stia conducendo. Giunti davanti alla Royal Suite, Marco bussa e poi apre la porta. Varcata la soglia, Naruto si trova praticamente immerso nel paradiso terrestre: la stanza è qualcosa di meraviglioso. Il biondo si guarda intorno incantato, mentre Marco gli chiede di sedersi e di attendere. Naruto segue ciò che gli viene detto e continua a scrutare con ammirazione la camera. Marco apre una seconda porta e vi entra, richiudendola poi alle sue spalle.

    < Ma dove sarà andato... > si chiede impaziente, Naruto.

    Nell’ambiente limitrofo, Marco discorre col moro.

    “Naruto Uzumaki è nella stanza accanto, signore”

    “Molto bene...è stato difficile convincerlo a seguirti?”

    “No, è stato piuttosto accondiscendente...”

    “Questo è ciò che ti avevo promesso” e così dicendo, l’Uchiha estrae dalla tasca destra dei pantaloni quanto offerto in precedenza al ragazzo.

    “Grazie, signore...se dovesse avere ancora bisogno---“

    “Adesso lasciami solo con il mio amico...e uscendo, non farti seguire da lui”

    “Bene, signore...ha altro da dirmi?”

    “Sì...in che punto della stanza si trova il mio amico?”

    Marco guarda Sasuke con stupore per la strana domanda postagli dal ragazzo. Poi risponde:

    “E’ seduto di spalle rispetto a questa porta”

    “Ottimo...su, ora vai e lascia questa porta, socchiusa”

    Senza più proferire parola, Marco esce dalla stanza, rientrando nell’altra. Naruto si volta verso di lui, poi alzandosi.

    “Ma dove sei andato? E cosa devo fare io qui?”

    “Mettiti a sedere, Naruto, e aspettami qui...torno subito...”

    “Va bene”

    Il biondo si accomoda nuovamente sulla poltroncina dov’era seduto poco prima. Sasuke entra nella stanza, facendo attenzione ad evitare ogni più piccolo rumore. Con passo felpato, il moro si avvicina e giunto proprio alle spalle del compagno, sente il cuore in gola.

    < E’ questo, allora? E’ questo il sentimento che chiamano AMORE? > si chiede

    Le mani diafane del moro danzano nell’aria fino a posarsi sugli occhi di Naruto.

    “Eh, ma cos---”

    “Shhhhh” sussurra Sasuke, cercando di non svelarsi ancora “Vieni con me”

    “Ma chi sei?!”

    Naruto porta le mani su quelle che gli coprono gli occhi.

    < Forti, ma al contempo delicate... > pensa

    Si lascia cullare da quella voce vagamente sensuale e si decide a seguire la persona a lui ancora celata. I due entrano nella stanza attigua. Naruto è terribilmente teso. Sasuke si avvicina con le labbra all’orecchio del biondo e gli sussurra:

    “Stai tremando...hai paura?”

    “...n-no...” risponde Naruto

    “Prometti di non andare via...quando avrai visto il mio volto...”

    Naruto inizia ad avvertire un qualcosa di familiare in quella voce ammaliante.

    “Ma chi sei?! Ti conosco?!”

    “Promettilo...”

    “Va bene...te lo prometto...ma adesso lasciami e fatti vedere”

    Sasuke fa scivolare via le mani delicatamente. Naruto si gira.

    “Tu!”

    Gli occhi di Naruto si fanno grandi e profondi e le labbra, serrate.

    “...”

    “Che ci fai qui?!” esclama il biondo, aggrottando le sopracciglia.

    “Ti ho seguito. Ho bisogno di parlarti...devo spiegarti---”

    “Non mi interessano le tue spiegazioni! Me ne vado! Buona permanenza in Italia!”

    Naruto si gira di scatto e si incammina verso la porta senza più voltarsi.

    “Naruto...”

    Sasuke gli va dietro, fulmineo, e raggiuntolo, lo stringe tra le braccia...

    “Non andare via...amore mio...”

    Il biondo si sente spiazzato. Mai avrebbe pensato che dal quel ragazzo così freddo e schivo, così padrone di tutto ciò che aveva intorno, sarebbe potuto nascere un gesto così dannatamente dolce...e delicato...

    < Eppure...eppure credevo che lui...volesse soltanto il mio corpo...e poi...quando l’ho visto con Gaara...mi sono detto che forse Sasuke è abituato così...ad avere tutto ciò che vuole...non ho pensato davvero a come lì ho visti...cioè...Gaara era sopra di lui...no, non devo farmi abbindolare! Indipendentemente da tutto, anche lui si faceva baciare...mi sta prendendo in giro di nuovo...ma come può... >

    Nonostante il vortice di pensieri contrastanti, Naruto si lascia avvolgere dalla dolcezza di Sasuke. Il moro fa, poi, salire una mano verso l’alto, percorrendo il petto di Naruto fino a raggiungere il mento del ragazzo. Quasi accarezzato da quella mano diafana, Naruto si volta lateralmente e con gli occhi incontra lo sguardo di Sasuke. Non c’è più un briciolo di glacialità in quegli occhi penetranti e il desiderio che esprimono non è di natura puramente sessuale.

    < Sasuke mi ama...lo leggo nei suoi occhi...ma...sarà davvero così, come sto pensando? >

    E’ un attimo. Solo un attimo.

    < Sento una fitta al cuore...se dovessi scomparire, sarei sereno...perché ora so che lui mi ama... > questo pensiero sopraggiunge spontaneo nella mente di entrambi.

    Senza neanche rendersene conto, le labbra di Naruto si rilassano e protendono verso Sasuke, il quale avvicinandosi lentamente, fa convergere le labbra su quelle del compagno.

    Un bacio a fior di labbra.

    Un bacio puro.

    Un bacio intriso di tutto la dolcezza del mondo.

    Si distaccano lentamente, scrutandosi con gli occhi socchiusi.

    “Resta qui con me...” sussurra Sasuke.

    Naruto si divincola dall’abbraccio e il moro ha un sussulto...niente da temere ^^, il biondo si è solo voltato per potersi trovare viso a viso col compagno. Sasuke accenna un sorriso e i suoi occhi sono quelli di un bimbo innamorato. Prende Naruto per mano e lo conduce con sé, verso il letto. Il biondo se ne rende conto e oppone una certa resistenza, dicendo con un fil di voce:

    “Non voglio”

    Sasuke, compreso quanto immaginato da Naruto, gli risponde:

    “Non ti farò nulla che tu non desideri...stendiamoci soltanto...”

    Rincuorato da queste parole, il biondo segue il compagno e si adagia con lui sul sontuoso letto. La testa di Naruto poggia leggermente sul petto di Sasuke, mentre quest’ultimo insinua le dita tra i fili dorati. Restando sveglio, Naruto chiude gli occhi, come rapito da quel movimento lento, ma costante, tra i suoi capelli. Il braccio destro di Sasuke, prima steso lungo il corpo, ora protende verso l’alto, allargando poi la mano. Simultaneamente, Naruto, che poco prima aveva il braccio sinistro appoggiato su Sasuke, in modo che la mano si trovasse ad affiancare il viso, alza questo braccio finché la mano va ad allargarsi e a sfiorare quella del moro. Il giovane Uchiha rivolge il viso verso il compagno, quasi mostrandosi sorpreso, e poi incrocia la dita con quelle della mano ambrata.

    “Voglio sapere tutto...” sussurra Naruto con lo sguardo rivolto verso l’alto, alle mani, le quali ricadono dolcemente giù, sul petto dell’Uchiha.

    “Naruto...” inizia Sasuke “tu non puoi saperlo, perché di sicuro Gaara non te l’avrà detto, ma...io e lui, una volta, stavamo insieme”

    Il biondo sussulta, mentre l’Uchiha continua...

    “Non ricordo molto del mio rapporto con lui. Ci siamo conosciuti quando avevamo più o meno quattordici anni. Eravamo entrambi soli...come lo siamo ora. Soltanto una cosa la rammento ancora...ho fatto sesso con lui”

    Sasuke percepisce un sussulto da parte del compagno.

    “Non sono mai innamorato di nessuno, neanche di lui. E lui non amava me. E' come se avessimo fatto un tacito accordo che non implicava coinvolgimento. Solo sesso e nient'altro. Quando sei entrato in aula e ci hai visti...io...”

    Fa una pausa di silenzio. Poi continua...

    “Stavo cercando di convincere Gaara a lasciarti a me, ma...non ci sono riuscito, ha la testa dura... e così...l’ho provocato dicendogli che lui desiderava me e stava con te soltanto per portarti via a me...e poi...sì, l’ammetto, l’ho baciato, ma non perché lo amo!”

    Il giovane Uchiha nota che Naruto sta cambiando espressione, e gli rivolge lo sguardo, portando la mano destra sul mento del compagno per scrutarne l’azzurro degli occhi.

    “Guardami...”

    Naruto alza il viso. Ha gli occhi smarriti, come a voler comunicare di non voler essere usato...per poi essere gettato via.

    “Ti amo, Naruto”

    Gli occhi del biondo si fanno grandi e profondi.

    “Sei sincero?” pronuncia con un fil di voce.

    “Sì...tu sei il primo di cui io mi sia mai innamorato” ammette Sasuke.

    “E...quel giorno, a casa mia?...hai tentato di---”

    “E’ vero, hai ragione...ti desideravo così tanto che l’avrei fatto...e poi me ne sarei pentito...ho sbagliato tutto...”

    Naruto resta in silenzio.

    “All’inizio credevo di desiderarti...ho pensato che dovevi essere mio...ti volevo da morire...poi...dopo quel maledetto giorno...a casa tua...dopo che Gaara mi ha scaraventato a terra e ti ha portato via...tornando a casa, ho riflettuto molto...e ho capito che...”

    “Che...?”

    “Ho capito che...già da quel giorno, in aula...quando ti ho baciato per la prima volta...mi stavo innamorando”

    Lo sguardo di Naruto muta nuovamente. I suoi occhi brillano di luce propria, nonostante dalle tende del balcone penetrino, dispettosi, i raggi del sole.

    “Ma ora sei qui con me...”

    “E non vado via”

    A queste parole di Naruto, Sasuke scivola con la mano destra sul viso del compagno e lo guarda, incredulo.

    “...” senza dire nulla, Naruto porta anch’egli una mano sul viso di Sasuke e lo bacia.

    Un bacio più intenso, profondo.

    Un bacio di amarezza del passato misto ad amore del presente.

    - to be continued (^_-) -
     
    Top
    .
  7. Akiho87
     
    .

    User deleted


    Capitolo 15° - CAPITOLO SPECIAL - PER AMORE DI UN UCHIHA

    Questo capitolo nasce per curiosità. Se io fossi stata una lettrice, avrei voluto anche leggere la storia che Gaara ha vissuto con Sasuke...ritengo che dopo la lettura di questo capitolo, le fan di Gaara lo ameranno ancora di più e al contempo odieranno a morte Sasuke... (^_^)

    ***********CAPITOLO SPECIAL - PER AMORE DI UN UCHIHA ***********



    Oggi fa freddo. A dire il vero sento un freddo pungente da quando sono nato...

    Sono solo.

    Poi è arrivato lui...

    Avevo all’incirca quattordici anni quando ho conosciuto Sasuke Uchiha.

    Lo vidi mentre cercava di sfuggire ad una folla di ragazzine impazzite, il giorno di S. Valentino. Correva disperato, in cerca di un nascondiglio, e io lo guardavo da dietro una colonna.

    Sorrisi. E fu il mio primo sorriso.

    Lui non si accorse di me, ma io volevo conoscerlo a tutti i costi. Non potevo fare affidamento su nessuno, tutti mi evitavano e a me andava bene così. Mia sorella Temari e mio fratello Kankuro erano molto più distanti e io non parlavo molto con loro.

    Volevo conoscere Sasuke.

    A tutti i costi.

    Avevo capito che la mia natura era molto diversa da quella degli altri. Mi piacevano i maschi. Anzi...mi piaceva Sasuke Uchiha. Lui era praticamente inavvicinabile: sempre circondato dalle ragazzine più carine della scuola e anche da quelle più grandi, della scuola superiore, oltre ad essere uno dei due eredi di una delle famiglie più potenti della città. Poco tempo dopo, una ragazzina si dichiarò a me e io la respinsi bruscamente, forse perché...perché avrei voluto che ci fosse Sasuke al suo posto.

    “Perché l’hai trattata in quel modo?”

    Una voce mi fece salire un brivido lungo la schiena. Mi girai e...vidi lui.

    E ora?

    Decisi di rispondere in modo freddo e distaccato per non dare a vede le mie emozioni.

    “E tu che vuoi?!”

    Sasuke mi guardò negli occhi, fisso...non riuscivo quasi a sostenere il suo sguardo.

    “Tu sei Gaara, giusto?”

    Come faceva a sapere il mio nome?

    “Sì...”

    Sasuke mi si avvicinò a pochi centimetri dal viso e mi disse: “Ti piacerebbe avermi, Gaara?”

    < Ma che diavolo sta dicendo?! > pensai.

    “Allora? ...guarda che non ti capiterà più un’offerta del genere...”

    “...” non risposi. L’istinto prese il sopravvento e tirandolo per il colletto della divisa scolastica, feci qualcosa che, da un po’, desideravo da morire.

    Baciai Sasuke Uchiha.

    Fu il mio primo bacio e non mi limitai ad un bacetto...gli infilai tutta la lingua in bocca, muovendola con una tale abilità, che una volta distaccatici, lui mi disse:

    “Bene...ho fatto un’ottima scelta” e si leccò le labbra “Ciao ciao, Gaara...ti cercherò io”

    Rimasi imbambolato come se lui avesse baciato me. Non potevo crederci: lui aveva scelto me...ma...ma...scelto per cosa??? Ha detto... << PER AVERMI...>> ...ma allora...

    Trascorsero dieci giorni e io non lo vidi più. Poi...

    “Cerco Sabaku no Gaara...” disse, entrando nella mia aula, Itachi Uchiha.

    Io rimasi sorpreso, ma decisi di seguirlo, ottenuto il permesso dal professore.

    “Gaara...Sasuke ti sta aspettando”

    Sbarrai gli occhi. Respirai più a lungo, in cerca di una maggiore quantità d’aria, ma essa risultava sempre minima.

    Ero teso.

    Avevo capito ciò che Sasuke voleva da me, ma non ero pronto a quello.

    Non ancora.

    Decisi che avrei seguito Itachi Uchiha ugualmente. Una volta da Sasuke, gliel’avrei detto, sperando che lui capisse.

    Uscimmo dalla scuola, io e Itachi, e salimmo su un’auto bellissima che ci portò a Villa Uchiha.

    “Aspetta Sasuke qui. Io ora vado via”

    Il fratello di Sasuke mi aveva condotto in una stanza principesca, arredata con gusto impeccabile. Mi guardai intorno, sentendomi smarrito.

    “Sei venuto...” Sasuke entrò nella stanza, con addosso un kimono molto fine.

    Mi fissò col suo sguardo di ghiaccio ed io risposi nel medesimo modo.

    “Perché mi hai fatto venire qui?” gli chiesi.

    “Mi sembrava avessi accettato la mia offerta, Gaara...” e detto questo, iniziò a baciarmi.

    Un fuoco vivo, in quell’istante, iniziò a pervadere il mio corpo, senza ritegno e prima che potessi rendermene conto, ero già rimasto a torso nudo e con la sua lingua a scivolarmi sul collo.

    Mi decisi a dirgli di non voler proseguire, ma...

    “Ti piaccio, Gaara?” mi sussurrò, risalendo con la lingua verso l’interno dell’orecchio.

    “Sì...mi piaci” risposi istintivamente. Persi in quel momento. A quel punto, dopo le mie stesse parole, non sarei potuto tornare indietro.

    “Ah...” un gemito fuggì, incontrollato, dalle mie labbra, nel momento in cui Sasuke, sceso con la bocca verso il basso, aveva catturato la mia virilità.

    Ero in piedi, mentre lui succhiava con avidità, stringendomi con entrambe le mani.

    L’istinto mi coinvolse una seconda volta, conducendo la mia mano verso il suo capo e, insinuate le dita tra i capelli, lo spinsi con violenza verso di me. Lui sembrava divertito e succhiava con più forza.

    “Adesso tocca a te” asserì Sasuke, dopo essersi fermato di colpo e rialzato.

    Accompagnato da quelle mani gelide come un iceberg, scesi in ginocchio davanti a lui e allentai la cintura del kimono.

    Devo ammetterlo: lo spettacolo che mi si presentò davanti agli occhi era qualcosa di dannatamente perfetto.

    La mia bocca si mosse da sola, fino a raggiungere quell’intimità turgida. Sasuke gemette simultaneamente ai miei colpi di lingua, lasciandosi andare anche ad incitazioni del tipo “Dai, succhia, non ti fermare” oppure “Oh, sì, continua”. Sentii poi le sue dita tra i capelli e l’istante successivo, le mani che mi allontanavano da lui, chiedendomi, implicitamente, di alzarmi.

    “Vuoi prendermi... Gaara?”

    D’un tratto, divenni dannatamente teso e iniziai a tremare. Notando il mio stato, riprese a parlare...

    “Stai tremando...povero piccolo...”

    Quelle parole fecero sì che io percepissi lui come un ragazzo grande e maturo e me stesso come un bambino insignificante. Mi adirai all’inverosimile e lo spinsi, di colpo, sul letto poco distante da noi. Sasuke si mostrò sorpreso del mio impeto, ma riprese a guardarmi con un sorrisino malizioso, che io invece percepivo come beffardo. Poi, le sue parole...e tutto andò completamente in frantumi.

    “Mi desideri, Gaara? Mi avrai quando e come vorrai...ma ad una condizione”

    “Quale?” risposi mentre ero sopra di lui, ad un passo dall’inizio del piacere allo stato puro.

    “Sarà sempre e soltanto sesso...e nient’altro”

    Per un attimo persi il contatto con la realtà.

    < Ma io...io voglio davvero questo? > mi chiesi

    “E va bene, Sasuke Uchiha”

    Lo feci voltare e, cintogli i fianchi, presi a spingere dentro di lui violentemente, incurante dei suoi lamenti, come se io volessi fargli scontare a caro prezzo il peso delle sue parole. Non mi fermai neanche quando mi resi conto che lui era, ormai, allo stremo delle forze e preda di dolori lancinanti che lo stavano dilaniando. Lui non mi chiese mai di fermarmi. Il movimento della sua mano, la quale stringeva la sua virilità, continuava ad essere costante.

    Un solo gemito e venne.

    Poco dopo, io mi liberai dentro di lui, a seguito di un ultimo sonoro rantolo di piacere.

    Quella fu la mia prima volta, anche se potrebbe non sembrare tale.

    Mi sentii sporco.

    Sporco per quell’atto così dannatamente innaturale.

    Sporco per quel patto assurdo.

    Sporco per avergli recato una tale sofferenza fisica.

    Sporco...perché TI AMAVO...Sasuke Uchiha.

    Mi accasciai, stanco e sudato, sul letto, vicino a lui, e colpevole com’ero, protesi la mano fino ad insinuare le dita tra i suoi capelli corvini.

    In quel momento, sentii la sua mano, fredda e distaccata, stringere con forza la mia fino a posarsela sulla guancia.

    Mi guardò negli occhi.

    “Sei stato bravo...da adesso sei soltanto mio” mi disse, accennando un’espressione compiaciuta.

    Non potevi amarmi...eh, Sasuke? Sono troppo poco per te?

    E sia. Sarà solo sesso e nient’altro.

    Non sarò mai dolce con te, te giuro.

    I miei quattordici anni, saranno venti.

    “La prossima volta...sarò io a prenderti, Gaara...preparati” mi sussurrò Sasuke all’orecchio prima di assopirsi.

    Non mi feci trovare al suo risveglio e in seguito me ne chiese il motivo, ma io divagai. Andò avanti per poco meno di due anni...poi, senza una spiegazione, Sasuke mise fine ai nostri incontri.

    Mi sentii morire.

    Prima almeno potevo sentirlo un po’ mio...anche se non desiderava coinvolgimenti sentimentali...adesso, invece...non potrò gioire neanche più delle sue strette...

    Mi decisi a sigillare il mio cuore per sempre, rendendolo arido come il deserto, ma...poco tempo dopo...

    "Buongiorno a tutti, mi presento: mi chiamo Naruto Uzumaki e ho 16 anni. Mi sono trasferito qui da poco...spero faremo amicizia”

    Arrivò Naruto e...ne rimasi colpito a tal punto da iniziare a pensare che quegli occhi d’angelo, azzurri e limpidi come il cielo terso, avrebbero forse potuto sanare la ferita ancora aperta del mio cuore, fino a farla divenire una cicatrice.

    Mi sbagliavo...e quel maledetto di Sasuke se n’era accorto.

    Adesso ci hanno detto in classe che anche Sasuke è andato in Italia. Sarà partito per lui, per Naruto...

    Non odio Naruto perché Sasuke si è innamorato di lui (e a giudicare dal suo comportamento, direi che è vero che lo ama).

    Ma...ancora oggi, io...penso a Sasuke e che...

    Avrei voluto fare l’amore con lui...

    E invece è stato...SEMPRE E SOLTANTO SESSO...E NIENT’ALTRO.


    [...]

    “Gaara?”

    “...”

    “Gaara??”

    “...”

    “GAARA!!!”

    “Eh? Che c’è, Temari?”

    “Ma dove hai la testa, fratello? La lezione è finita già da un po’...andiamo a casa?”

    “Va bene”

    Non capita molto spesso che io torni a casa con Temari e Kankuro, ma va bene, oggi sì.

    Hai vinto tu Sasuke Uchiha...adesso...riporta a casa Naruto.

    CAPITOLO SPECIAL - PER AMORE DI UN UCHIHA - fine -
     
    Top
    .
  8. Inoue Kurosaki
     
    .

    User deleted


    Bè che dire scrittura nitida e minuzziosi particolari.....stupendo....ma che fai la scrittrice?
     
    Top
    .
  9. Akiho87
     
    .

    User deleted


    Per Inoue Kurosaki: no no, non faccio la scrittrice anch se devo ammettere che non mi dispiacerebbe ^_^

    ***



    Capitolo 16° - SOLO TUO

    “...mh...”

    Gli occhi del ragazzo si aprono lentamente, mentre le dita di una mano diafana si insinuano tra i fili dorati del capo, giocandoci. Il moro è steso sul letto. Indossa una camicia bianca, ora abbottonata soltanto al centro, con due-tre bottoni, e un pantalone nero classico. Naruto ha il capo sul petto del compagno. Capelli scompigliati dalla mano Sasuke che li accarezza; una maglietta nera a mezze maniche e un jeans scuro addosso, un po’ sgualciti.

    “Ben svegliato, amore...dormito bene?”

    Il biondino resta in silenzio, come cullato dalla dolcezza del movimento di quelle dita.

    “Qualcosa non va?”

    “...quanto ho dormito?”

    “Stai tranquillo...su per giù un’oretta...”

    “E tu?”

    “Io no...hai un viso così bello, che sono rimasto tutto il tempo a guardarti...”

    Naruto arrossisce.

    < E io che per davvero pensavo che lui volesse soltanto avere il mio corpo...sono stato uno stupido...>

    “Sei da solo in camera, Naruto?”

    “No, c’è un ragazzo della nostra scuola. Si chiama Ren”

    Quando Naruto lo guarda, Sasuke cambia espressione. Ha le ciglia aggrottate, sembra quasi adirato.

    “Stasera resti a dormire qui con me” esclama, in tono quasi di comando.

    “Eh? Ma non posso andarmene dalla camera così...cosa gli dico?!”

    “La verità...”

    “...” Naruto guarda Sasuke con sguardo interrogativo.

    “Gli dici che ti trasferisci nella camera del tuo ragazzo, è semplice...”

    Il biondo sorride.

    “Come vuoi tu...”

    Lo bacia. Sasuke ricambia con trasporto.

    >>> Toc Toc Toc <<<

    Qualcuno bussa alla porta della suite.

    “Eh? Chi sarà?”

    “Aspetti qualcuno, Sasuke?”

    “No. Resta qui, vado a vedere”

    Sasuke si alza dal letto e si riabbottona la camicia mentre si dirige verso la porta. La apre.

    “E tu chi sei?”

    “Naruto è qui, vero?” chiede una bella ragazza dagli occhi vispi e profondi, infilandosi in camera.

    “Ma che modi!” risponde Sasuke

    “Naruuuuutoooooooo!” chiama la ragazza, incurante del giovane Uchiha.

    Il biondo, riconoscendo quella voce squillante, si sistema un attimo ed esce dall’altra stanza.

    “Reika...che ci fai qui?”

    “La conosci?” chiede con tono seccato il moro

    “Ehm...sì, fa parte dei partecipanti allo scambio culturale...”

    “Naruutoooo...andiamo? Il professore ci sta aspettando per darci delle comunicazioni...” esclama con voce squillante la ragazza, fiondandosi con le braccia attorno al collo di Naruto.

    “Aha...Reika...lasciami, mi soffochiiiiii! Sasukeeeeeeeeee”

    “Ah, no...sbrigatela da solo” risponde Sasuke, contrariato.

    Naruto si divincola e riesce a far uscire la civetta dalla stanza.

    “Reika, aspettami qui, vengo subito” e detto questo, chiude la porta. Sasuke guarda il biondo, con aria seccata. Naruto gli si avvicina.

    “Non ti arrabbiare...” gli sussurra all’orecchio “Adesso sono solo tuo...”

    Il moro lo guarda negli occhi e si lascia baciare, cingendogli la vita.

    “ Vengo con te” asserisce Sasuke, una volta distaccate le labbra.

    “Ok”

    I due escono dalla stanza.

    “Ma viene anche lui con noi??” chiede Reika, con occhi da bimba e labbro tremolante.

    “Perché no, anche lui è della nostra scuola...almeno sai chi è?”

    “No, Naruto” poi si gira verso Sasuke e protendendo la mano, gli dice “Piacere, io sono Reika” Sasuke accetta la stretta soltanto per far piacere a Naruto.

    “Sasuke Uchiha” Reika sgrana gli occhi.

    “Cioè...tu sei davvero Sasuke Uchiha? Il fratello di Itachi? Il ragazzo più ammirato di tutta la scuola? Il più ricco della scuola insieme a Itachi??! Il padrone di quella splendida villa??!” esclama sbigottita e a gran voce la ragazza.

    “???” il moro resta per un attimo in silenzio, mentre Naruto si mostra alquanto stupito.

    < Cavolo...Sasuke è davvero così popolare e importante? >

    “Sì, sono io” risponde Sasuke, seccato.

    “Kyaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa! Come sono fortunataaaaaaaaaaaaa!” urla la ragazza, alzando il braccio verso l’alto e due dita della mano in segno di vittoria.

    I due ragazzi si lanciano un’occhiata al volo.

    < Questa qui è tutta matta... > pensano simultaneamente

    “Ah, signore...è qui?”

    Jiraya esce dalla propria camera e percorrendo il corridoio verso la suite dell’Uchiha, incrocia il trio.

    “Jiraya, lui è Naruto”

    L’uomo scruta il ragazzo biondo e poi sorride.

    “Sono contento che l’abbia trovato, signore...”

    Naruto arrossisce leggermente, sentendosi in imbarazzo.

    “Quando sei imbarazzato, sei ancora più carino...” sussurra Sasuke all’orecchio del compagno.

    “Ma che dici?!” risponde Naruto “Adesso mi arrabbio”

    “Guarda che sei ancora tutto rosso” continua Sasuke, accennando un sorriso.

    “Cosa state confabulando voi due?? Eh??” irrompe Reika “Sembrate quasi due fidanzati!” aggiunge.

    “E che ci sarebbe di male?” risponde il moro, con aria seccata

    “Eeeeeeeeeeeeehhhhhhhhhhhhhhhhh???????” esclama Reika. La ragazza strabuzza gli occhi e spalanca la bocca, stile cartone animato ^^

    “Sasukeee...” il biondo richiama l’attenzione il compagno, con tono di rimprovero.

    Jiraya si congeda, mentre il trio si reca nella hall dell’albergo e da lì, nella sala convegni. Reika prende a braccetto entrambi i ragazzi ed entrati nella sala, la ragazza si pavoneggia con le amiche.

    “Guadate qua!”

    Le altre ragazze sbarrano gli occhi.

    “M-ma...ma...quello è Sasuke Uchiha!!!” esclama la prima delle ragazze, Miyu.

    “Staccati! Staccati!” esclama un’altra, Arimi, strattonando Reika per il braccio con cui trattiene Sasuke.

    “Aaaahhh, ma c’è anche Naru-kun! Lascialo!!!” dice un’altra amica ancora, Ikari, strattonando l’altro braccio di Reika, per poterla distaccare dal biondo.

    Naruto e Sasuke si lanciano un’occhiata d’intesa e...

    “Sei pronto, Naruto?”

    Il biondo fa un cenno con il capo.

    “Uno...due...” inizia l’Uchiha

    “TRE!!!” esclamano insieme.

    I due ragazzi riescono a divincolarsi e a scattare in avanti simultaneamente, mentre Reika li chiama ad alta voce, pregandoli di tornare indietro.

    < Neanche per idea! > pensano i due, con il gruppetto di ragazze che corrono loro dietro. Fortunatamente arriva il professore, il quale invita tutto il gruppo di partecipanti al silenzio e a prendere posto.

    “Allora...avete la serata per voi, rilassatevi...mi raccomando solo di non allontanarvi molto se non siete sicuri di saper poi ritrovare la strada per rientrare. Ricordate che Roma è una città vastissima ed è facile perdersi soprattutto per chi non vi è mai stato. Il rientro è fissato per le ore 23:00. La puntualità è d’obbligo e chi tarderà, ne risponderà direttamente a me. Domani inizieranno i corsi. Vi consiglio, dunque, di rientrare presto, così da poter riposare abbondantemente. E’ tutto, potete andare ”

    Sasuke e Naruto si dileguano immediatamente. Nel sontuoso corridoio che, se percorso fino in fondo, porta alla suite dell’Uchiha, i due si fermano, consci di non esser visti da nessuno.

    “Anf...anf...che...corsa...” sussurra il biondo mentre riprende fiato. E’ piegato e ha le mani in avanti, che fanno leva sulle ginocchia.

    “Dove vorresti andare?” chiede Sasuke.

    “Eh?” Naruto si rialza e lo guarda.

    “Ti ho chiesto dove ti piacerebbe andare oggi...”

    Il biondo sorride.

    “Non conosco questa città...e poi sono partito così in fretta che non ho potuto cercare neanche una guida...”

    “Allora...ti porto io in giro...”

    “Ti sei informato su qualche luogo carino?”

    “Sì...c’è tanto da vedere, qui a Roma...”

    L’Uchiha resta per un attimo in silenzio, fissando il suo angelo biondo negli occhi.

    “Naruto...” sussurra.

    “Sasuke...” risponde lui, di rimando.

    Gli occhi si socchiudono. Le labbra si avvicinano. Le lingue si incontrano, giocano, danzano insieme. Le mani di Sasuke protendono verso le guance rosee di Naruto e quelle del biondo convergono dietro la nuca del compagno, incrociando le dita.

    “Basta così...” inizia Sasuke, distaccandosi “Sei così fragile...delicato...indifeso...che se continuassimo, ti salterei addosso”

    Naruto arrossisce vistosamente e Sasuke lo stringe a sé.

    “Vuoi fare una doccia?”

    “Sì, ma...meglio se vado a farla in camera mia”

    “Sotto gli occhi di quel Ken, Ten o come si chiama??!!” esclama Sasuke, aggrottando le sopracciglia.

    “A-Emh...guarda che si chiama Ren...” asserisce Naruto, sorridendo “...e poi...non preoccuparti...io voglio solo te” gli sussurra all’orecchio, infine.

    Sasuke muta espressione. Sembra quasi voglia sorridere, ma come al solito, non riesce a darsi alle emozioni.

    “Fai presto...”

    “Va bene, Sasuke...”

    Sasuke si dirige nella suite, mentre Naruto percorrere tutto il corridoio in fretta, sperando di eludere quelle ragazze rompiscatole.

    < Dove mi porterà? > si chiede il biondo, una volta rientrato in camera. Si guarda intorno.

    < Ren non c’è. Meglio così, Sasuke è troppo geloso... >

    Il biondo si disfa velocemente dei vestiti ed entra in doccia, lasciando aperta la porta del bagno.

    >>> Clack <<<

    Uno scatto. Dei passi. Lo scroscio della acqua e le gocce che scivolano su un corpo perfetto.

    Il biondo esce dalla doccia e...

    - to be continued (^_^) ah ah ah -
     
    Top
    .
  10. Inoue Kurosaki
     
    .

    User deleted


    nooooooooo finisce sul bello.... immagino che Ren è tornato^^
     
    Top
    .
  11. Akiho87
     
    .

    User deleted


    Capitolo 17° - IL MIO PRIMO VERO SORRISO

    “Naruto...” Ren, di ritorno, entra in bagno e vede il biondo nudo, appena uscito dalla doccia.

    < Un angelo... > pensa

    Naruto, rimasto quasi imbambolato in un primo momento, si volta di scatto e si affretta a coprirsi con l’asciugamano.

    “Scusami...” asserisce Ren

    “N-non ti preoccupare...”

    Il ragazzo si avvicina al biondo, che gli dà le spalle, e lo abbraccia.

    “Non credevo che tu fossi così bello...hai un corpo perfetto...” sussurra Ren all’orecchio destro di Naruto “Mi stai iniziando a piacere, Naruto...”

    Il respiro dannatamente caldo penetra nell’orecchio creando un impatto emozionale indescrivibile. Completamente alla mercé del ragazzo, Naruto si lascia posare due-tre baci sul collo, ma poi...

    “Lasciami...per favore...”

    Ren ritorna in sé e si distacca immediatamente.

    “Non credevo tu fossi come me...”

    Ren si dirige verso la porta, dando le spalle al biondo. “Io me accorgo subito...quando un maschio non è attratto dalle ragazze”

    “Ren...avrei voluto dirtelo in circostanze diverse, ma...tra poco lascio questa stanza”

    “Dove vai, Naruto?”

    “Nella Royal Suite”

    “Eh?”

    *** “Gli dici che ti trasferisci nella camera del tuo ragazzo, è semplice...” ***

    “Mi trasferisco nella camera...del mio ragazzo...”

    Ren sussulta.

    “Capisco...”

    [...]

    Dopo essersi asciugato e rivestito, Naruto prepara le valigie e prima di uscire dalla camera, si gira e scruta l’ambiente. Ren è steso sul proprio letto e gli dà le spalle. Naruto appare dispiaciuto, ma...che avrebbe potuto fare?

    “Ren...io vado”

    “Ciao...Naruto...”

    Il biondo percepisce una certa tristezza nella voce del compagno di stanza.

    < Com’è difficile vivere, eh? Cambi scuola e ti trovi catapultato in un mondo totalmente diverso. Tutto procede ad una velocità pazzesca... Un ragazzo ti bacia, un altro ti salva da un approccio violento del primo, poi il primo ti dice che ti ama e dopo neanche un’ora, lo trovi che amoreggia sulla cattedra dell’aula col secondo...decidi di fuggire, di andare via, lontano, ma il primo ti segue perché non riesce a stare senza di te e alla fine tu ti lasci andare e ti accorgi di ricambiare quell’amore, ma...appena sembra che la tua vita cominci a scorrere un po’ più lentamente...ecco che il tuo compagno di stanza ti dimostra un interesse e tu sei costretto a rifiutarlo, perché hai già una persona al tuo fianco... >

    Naruto si allontana e inizia a percorrere il lungo corridoio che lo conduce, infine, davanti alla camera di Sasuke.

    >>> TOC TOC TOC <<<

    Sasuke, che aspettava teso dietro alla porta, apre immediatamente.

    “Naruto...” gli occhi del moro iniziano praticamente a brillare.

    “Sono qui...” dice il biondo con un sorriso.

    Sasuke lo abbraccia sulla soglia della stanza, facendogli cadere di mano le valigie. ‘Mister freddezza’ è diventato il ragazzo più dolce del mondo, pur mantenendo la sua virilità.

    “Stanotte...dormi con me?”

    Naruto arrossisce, ma sembra titubante.

    “Tranquillo, non ti tocco se non vuoi”

    Si baciano, e poi ancora e ancora.

    < Ma perché tentenno sempre così tanto? Dovrebbe essere una cosa normale, naturale...ma tutte le volte che...ci penso...mi viene in mente Sasuke che cerca di avermi con la forza e...ho paura...però, ora...lui è cambiato, lo vedo, lo percepisco... >

    “Cos’hai?”

    “Nulla...allora, dove andiamo stasera?”

    < Cos’avrà? Sento che c’è qualcosa che non va, percepisco la sua preoccupazione...non devo forzarlo...quando si sentirà tranquillo sarà lui a chiedermi di farlo...lo aspetterò >

    “Ti porto a Piazza di Spagna e poi alla Fontana di Trevi. Guarda”

    Sasuke si avvicina al tavolino della camera e prende una cartolina tra le tante sparse.

    “Questa è la Fontana di Trevi. Gli italiani usano recarsi lì perché c’è una specie di leggenda...”

    “Quale?” chiede Naruto, curioso.

    “Se ci si mette di spalle alla fontana, si butta una moneta nella acqua e si esprime un desiderio, il desiderio espresso si avvera”

    “Allora anch’io voglio esprimere un desiderio” risponde il biondo, deciso.

    Per la prima volta, il sorriso di Sasuke è completo...niente accenni, è davvero un sorriso e si vede! Naruto resta piacevolmente colpito e glielo fa notare.

    “Non ti ho mai visto sorridere”

    Sasuke torna serio.

    “Ma no, perché?! Dai, sorridi ancora!” esclama Naruto.

    “Tsk...neanche per sogno!”

    “E daiiiiiiiiiiiiiiiii” e così dicendo, Naruto inizia a fare delle facce buffe e Sasuke prende proprio a ridere.

    Il biondo lo guarda, compiaciuto.

    “Ti voglio bene, Sasuke” afferma Naruto, abbracciandolo.

    Il moro, ovviamente, ricambia l’abbraccio, insinuandogli una mano tra i capelli e accarezzandogli il capo, ma...quelle parole devono averlo ferito profondamente...

    < Mi vuole bene...cosa significa? Io lo amo...forse non è convinto di ciò che prova e vuole esserne sicuro...forse vuole proteggersi...forse...forse...forse...non mi ama e basta. No, non posso credere questo...altrimenti lo perderei >

    Sasuke socchiude gli occhi, avvolto da quei pensieri dannatamente ricorrenti. Restano abbracciati per un po’, poi si distaccano e Naruto accede all’altra stanza per sistemare il contenuto delle sue valigie.

    *****************



    Poche ore dopo Sasuke e Naruto salgono su una BMW guidata da Jiraya. Il moro ricorda quanto Naruto gli aveva risposto non molto tempo prima, in camera...

    << “Voglio prenotare in un ristorante di classe...quale preferisci tra questi?” chiedo a Naruto entrando in camera mentre si stava sistemando. Gli mostro dei fascicoli con tutte le informazioni circa i ristoranti più chic di Roma.

    “...” Naruto non mi risponde.

    “Cos’hai?”

    “Ehm...io preferirei...passeggiare”

    “?”

    “Sì, insomma...possiamo fare un giro come normali ragazzi e comprare qualcosa per la strada...che so, un trancio di pizza...” risponde, imbarazzato.

    “Tutto quello che vuoi” gli dico, dandogli un bacio.

    Mentre lui riprende a sistemare le sue cose nell’armadio, io gli dico che sarei tornato subito e chiamo Marco, il ragazzo italiano che ha condotto Naruto da me.

    “Come possa aiutarla?”

    “Ho bisogno di qualche informazione sulla tua città...” gli dico, serio. Poi, dopo aver saputo ciò di cui necessito, rientro in camera. >>


    “Lasciaci alla stazione Termini, Jiraya” asserisce il moro.

    “Come vuole, signore”

    Naruto guarda il compagno e si domanda cosa stia marchingegnando.

    “Che c’è, Naruto?”

    “Mh, niente” risponde il biondo, sorridendo.

    La BMW si muove veloce e poco dopo giunge alla stazione Termini.

    “Ti chiamo col cellulare quando dovrai venire a riprenderci”

    “Bene, signore, buona serata”

    I due ragazzi scendono dall’auto, ma Jiraya richiama l’attenzione dell’Uchiha, il quale si avvicina all’auto.

    “Signore...mi permetta...ha abbastanza contante con sé?”

    “Sì, Jiraya”

    “Bene...allora io vado”

    La BMW si allontana.

    “Su, amore mio...andiamo”

    Naruto lo guarda, sorridendo con i suoi profondi occhi azzurro cielo. Dentro di sé, Sasuke sente crescere un’emozione sempre più forte.

    Dalla stazione Termini Sasuke e Naruto prendono la linea A della metro e dopo tre fermate, giungono alla stazione Spagna.

    Gli occhi di Naruto si illuminano.

    La piazza risplende con mille e mille luci. Al centro c'è la celebre fontana Berniniana della Barcaccia (il nome si deve al fatto che ha la forma di una barca semiaffondata)...il tutto ai piedi di una stupenda scalinata.

    “Ti piace?” Sasuke parla come se lui ci fosse già stato in passato.

    Il moro si muove come se Roma fosse sempre stata casa sua.

    “E’ tutto bellissimo...” risponde Naruto, incantato.

    Sasuke estrae da una tasca della leggera giacca che indossa, una guida turistica. Inizia a leggere:

    “La magnifica scalinata disegnata da Alessandro Specchi e Francesco De Sanctis risolse l'annoso problema di come raccordare la piazza con la chiesa posta in cima al ripido pendio del Pincio. La scalinata è decorata da numerose terrazze giardino che in primavera vengono addobbate con fiori. La chiesa di Trinità dei Monti posta in cima alla scalinata è una chiesa in stile gotico la cui parte più antica risalente ai primi anni del 1500 è coperta da volte ogivali”

    Tutt’intorno a loro, una grande folla, forse più di quanta ce ne sia di giorno. Il biondo sorride.

    “Naruto...”

    “Dimmi...”

    Ai piedi della scalinata, con alle spalle, la fontana della Barcaccia, Sasuke tira a sé il compagno e lo bacia.



    Capitolo 18° - INDIFESO

    Ogni centimetro del suo corpo vibra a quel contatto.

    Bacio.

    Bacio morbido.

    Bacio lento.

    Bacio di lingue in lotta.

    Si distacca lentamente da lui. Le gote ambrate si tingono di un rosa delicato. La distesa salata dei suoi occhi prende ad agitarsi, creando onde impazzite, sempre più alte e maestose. La notte degli occhi dell’altro viene irradiata da una molteplicità di luci che brillano, regnando sovrane.

    “Sa...su...ke...” la flebile e delicata voce accarezza l’orecchio dell’altro col suo suono celestiale.

    “Lo so che c’è gente...ma non importa...”

    Il biondo, nel pallone più totale, appoggia la fronte sul petto di Sasuke, il quale lo accoglie ben volentieri, insinuandogli le dita della mano diafana tra ciocche di capelli, scintillanti alla luce della pallida luna.

    “Sasuke...” sussurra Naruto “Andiamo via...qui ci fissano tutti...” continua, rifugiandosi col viso nella leggera giacca del compagno.

    L’Uchiha si guarda intorno e nota davvero qualche sguardo puntato addosso. Ricambia fulminando tutti con gli occhi e poi dice a Naruto:

    “Va bene, amore mio...andiamo”

    I due giovani procedono tranquilli e lasciano quel luogo.

    “Hai fame?” chiede il moro.

    “Un po’” risponde il compagno.

    “Cosa vuoi da mangiare?”

    “...” Naruto, stranamente, resta in silenzio.

    “Ok, su, siediti su questa panchina, torno subito”

    Sasuke si dilegua, mentre Naruto si dirige verso la panchina.

    < Cavolo, qui non c’è gente...> pensa il biondo.

    Ad illuminare quella strada, c’è soltanto la fioca luce di un lampione...in quel momento, Roma sembra dormire profondamente.

    “Ehilà, bello!”

    Un losco individuo si avvicina al biondo. Il ragazzo non riesce a scorgerne neanche il volto. Poi da uno, diventano due, tre, quattro...Naruto si alza di colpo e si allontana, trovandosi, però, così, fuori dalla porzione di strada illuminata.

    “Credi di poter scappare? Avanti, dacci tutti i soldi che hai!”

    In un attimo, il biondo si ritrova spalle al muro ed accerchiato. Parte una vera e propria rissa. Il giovane Uzumaki, a sorpresa, si difende molto bene. Uno cerca di colpirlo al viso, ma Naruto scivola più giù e gli sferra un pugno allo stomaco, facendolo cadere. Gli altri, indispettiti, cercano di attaccarlo contemporaneamente, ma Naruto sembra una volpe, a causa della rapidità dei suoi movimenti. Riesce a colpirne un altro con un calcio, ma poi viene atterrato da un calcio alla schiena. Il dolore è lancinante. Il biondo si rialza e stringe i denti, ma viene atterrato nuovamente, stavolta con un pugno allo stomaco. Tossisce. Esce del sangue. Ma Naruto non si arrende. Si rialza ancora.

    < Sasuke... > e ripetendo mentalmente il nome del compagno, il biondo si getta nuovamente nella mischia. Pugni, calci...Naruto ha le braccia livide e un rivolo di sangue che gli scivola, dispettoso, da un angolo della bocca.

    [Noooooooo, non deturpate il viso al mio povero Nacchaaaaaaaan!!! Sasuke, ghiacciolo dei miei stivali, ma che fine hai fatto???!!!! Nd autrice ^^]

    “Sei un osso duro, piccoletto...ma adesso ti faccio vedere io!” asserisce uno dei quattro. “Tenetelo!” grida poi.

    Mentre il giovane cerca di realizzare, due gli sono già addosso e lo trattengono. Naruto cerca di divincolarsi, ma non vi riesce. Quello che poco prima ha gridato, forse il capo della banda, stringe le dita a pugno e si prepara a colpire.

    “Che cosa state facendo...al mio ragazzo?!”

    Prima di ricevere una qualsiasi risposta, l’Uchiha scatta fulmineo in avanti, atterrando il capo banda con una gomitata allo stomaco. Poi schizza verso i due che trattengono Naruto e atterra anche loro a suon di calci ben assestati. Infine l’ultimo, con un pugno al mento.

    “Stai bene?”

    Naruto lo guarda negli occhi e fa un cenno col capo.

    “Andiamocene”

    E lasciando i quattro stesi a terra, Sasuke e Naruto si allontanano.

    “Sicuro di stare bene? Guarda qui che ti hanno fatto...”

    Gli occhi del moro si fanno grandi nasce un velo di tristezza.

    “E’ tutta colpa mia, non avrei dovuto lasciarti solo”

    Naruto resta per un attimo in silenzio, quasi passivo rispetto alle parole del compagno. Poi...

    “Io...io non sono una femminuccia!” esclama, fermandosi e fulminando Sasuke con lo sguardo “Mi so difendere”

    “Lo so” e così dicendo Sasuke abbraccia Naruto delicatamente, facendo attenzione a non fargli male...il biondo dev’essere davvero in condizioni pessime.

    Naruto si abbandona a quell’abbraccio. Ad un tratto, si lascia sfuggire un gemito...e due gocce d’acqua salata si asciugano immediatamente sulla giacca del moro.

    Ferito, per essere stato salvato.

    Felice, di potersi abbandonare a quelle braccia.

    “Torniamo in albergo” sussurra Sasuke “Devi farti medicare”

    Naruto accenna un sì col capo e Sasuke estrae il cellulare dalla tasca.

    “Sì, Jiraya...ascoltami...” Sasuke spiega la situazione e si fa venire a prendere, fornendo indicazioni precise sul luogo in cui si trovano lui e Naruto. “Quindi informati immediatamente sul medico migliore della zona e una volta riportatici in albergo, vai prenderlo”

    Sasuke termina la telefonata. Sono più o meno le 22.

    “Appoggiati a me...”

    Naruto, alla destra di Sasuke, allunga il braccio fino a reggersi con la mano sulla spalla sinistra del compagno.

    “Hai fame, vero?” sussurra il moro, dispiaciuto “Quando ti ho visto, prima...ho scaraventato a terra tutto quello che avevo comprato...”

    “Non importa” risponde Naruto, con occhi dolci.

    Senza rendersene conto, i due giovani percorrono Via Condotti, uno dei luoghi più noti di Roma e, dopo aver svoltato a sinistra per Via del Corso...

    “Oh...” gli occhi di Naruto si illuminano come quando sono arrivati a Piazza di Spagna. Sasuke ammira lo spettacolo in silenzio, accennando un sorriso.

    “Questa è la Fontana di Trevi, Naruto”

    Naruto chiede a Sasuke di leggergli qualcosa dalla guida turistica.

    “Allora...la Fontana è posta davanti a Palazzo Poli, come se vi fosse appoggiata e la tradizione vuole, che chiunque lanci una moneta voltato di spalle nella Fontana è destinato a tornare a Roma”

    “Ma...e il desiderio che si avvera?”

    “Qui non c’è scritto...comunque a me l’ha uno proprio di qui, quindi è vero...”

    Il biondo, avanzando, sorride vistosamente. Sasuke lo segue, riponendo la guida in tasca, e giunti entrambi davanti alla fontana, il moro abbraccia il compagno facendogli convergere la schiena al proprio petto. Le mani di Naruto, dai fianchi, risalgono veloci fino a stringere le braccia che lo avvolgono.

    “Ahi”

    “Ti ho fatto male? Ho stretto troppo forte, amore mio?”

    “Sto bene, Sasuke...tranquillo”

    Pochi istanti dopo, l’Uchiha fa scivolare una mano in tasca e ne fuoriesce con due monete.

    “Tieni. Esprimi il tuo desiderio, amore mio”

    Sasuke porge a Naruto una delle due monete. Giratisi entrambi con le spalle alla fontana, i due si preparano al lancio e concentratisi sul desiderio da esprimere, tirano le monetine, che in quel silenzio, emettono un tonfo sordo.

    - to be continued (^_^) -

    Allora...il domandone di questo capitolo è: QUALI SONO I DESIDERI CHE SAS’KE-KUN E NARU-CHAN HANNO ESPRESSO LANCIANDO LA MONETA?
     
    Top
    .
  12. Inoue Kurosaki
     
    .

    User deleted


    queste domande^^forse di potersi amare alla luce del sole?
     
    Top
    .
  13. Akiho87
     
    .

    User deleted


    Capitolo 19° - STAI BENE?

    “Allora, tu cosa hai desiderato?”

    “Non posso dirtelo, altrimenti il desiderio non si avvera”

    [...]

    < DESIDERO...DESIDERO...DI STARE SEMPRE INSIEME A LUI E DI NON PERDERLO MAI...LASCIANDOCI IL PASSATO ALLE SPALLE...VOGLIO CHE LUI SIA SOLTANTO MIO >

    < DESIDERO...POTERMI ABBANDONARE COMPLETAMENTE A LUI, SENZA ESSERE PIU’ CONDIZIONATO DAL PASSATO... >

    [...]

    Dopo essersi sentiti telefonicamente, Sasuke e Naruto vengono raggiunti da Jiraya.

    “Si appoggi a me”

    Naruto fa leva sulla spalla dell’uomo da un lato, e su quella di Sasuke, dall’altro.

    “Ahi...”

    “Cos’hai, Naruto?”

    “Un dolore alla schiena...niente d’importante” asserisce il biondo, sorridendo.

    “Non deve sottovalutare questi dolori...” inizia Jiraya “Potrebbero essere fratture...lei sta messo piuttosto male”

    Naruto abbassa lo sguardo.

    “Basta, Jiraya...lo stai spaventando” sussurra Sasuke.

    “Mi perdoni, signore...”

    Arrivati alla BMW, Sasuke entra dietro, aprendo lo sportello sinistro. Abbassa il vetro.

    “Ti apro lo sportello. Portalo dall’altro lato” dice a Jiraya.

    Jiraya aiuta Naruto ad entrare dallo sportello destro.

    “Fallo stendere”

    “Ah...”

    “Jiraya, facciamo piano”

    “Certo, signore”

    Il capo di Naruto poggia sulle gambe di Sasuke e il resto del corpo viene lentamente adagiato da Jiraya sul sedile. L’uomo si mette alla guida e mette in moto.

    “Come ti senti?”

    “Sto bene...ho solo qualche dolore qua e là...”

    Non molto dopo i tre giungono davanti all’albergo.

    “Fai allontanare tutti dalla hall, non voglio che lo vedano in queste condizioni. Odio gli sguardi puntati addosso e Naruto deve stare tranquillo”

    “Non preoccuparti” asserisce Naruto.

    “Shhhh...ora ti portiamo in camera”

    Mentre i ragazzi restano nell’auto, Jiraya scende e agisce secondo quanto disposto da Sasuke.

    “Baciami” sussurra Naruto al compagno, protendendo il braccio destro all’indietro fino a far giungere la mano sulla nuca di Sasuke.

    Le dita ambrate, livide, ora tendenti ad un colore violaceo, si insinuano tra i capelli corvini dell’Uchiha. Sasuke, ovviamente, non se lo fa ripetere.
    Ne nasce un bacio a fior di labbra, tremendamente dolce e delicato. Si distaccano e continuano a guardarsi a lungo negli occhi.

    “Venga, l’aiuto a scendere” asserisce Jiraya, rivolgendosi a Naruto.

    “...mh...”

    ************************



    “Hai già chiamato il medico?”

    “Certo, signore...e vado immediatamente a prenderlo”

    “Fa’ presto, Jiraya...Naruto non sta molto bene, anche se dice il contrario”

    Jiraya si congeda in fretta mentre Sasuke rientra nella suite.

    < Dovevo proteggerlo! Maledizione! >

    L’Uchiha lancia un pugno verso il muro, lasciando una crepa vistosa, mentre la sua mano sinistra inizia a farsi livida e a sanguinare.

    “Sa...suke...”

    Naruto è lì in piedi poco distante da lui e si regge allo stipite della porta.

    “Ma che ci fai piedi!” esclama il moro “Dai, torna a letto” conclude avvicinandosi al compagno e mettendolo nella condizione di sorreggersi su di sé.

    “La tua mano...” risponde Naruto con un fil di voce.

    “Non è niente” asserisce il moro, accennando un sorriso.

    Poi prende un fazzoletto e dopo avervi avvolto la mano, insiste con Naruto e lo conduce nuovamente in camera, facendolo adagiare dolcemente sul letto.

    “E adesso resta buono qui”

    “Ok”

    Il moro si sdraia, su un fianco, accanto a Naruto.
    Restano in silenzio per un po’, guardandosi negli occhi.

    “Tra non molto il medico sarà qui, Jiraya è già uscito da po’ per andare a prenderlo...”

    “...mh...” Naruto è apparentemente tranquillo, poi, d’un tratto, allunga il braccio sinistro, ancora un po’ dolorante, e tira a sé Sasuke stringendogli la maglietta con la mano.

    “Stai tremando...”

    “Non è niente, tra poco mi passa” asserisce Naruto con un sorriso “Ma...resta qui con me...”

    Il moro gli accarezza i capelli, facendo così rilassare il compagno.

    ********************************



    Il medico arriva pochi minuti dopo

    >>> TOC TOC TOC <<<

    “Signore, sono qui col dottore”

    Sasuke si allontana dalla stanza e va ad aprire immediatamente.
    Una volta nella stanza attigua a quella d’entrata, il dottore visita Naruto e poi gli consiglia il ricovero nella clinica in cui lui stesso lavora, per fare delle lastre e usufruire di una visita ortopedica: Naruto lamenta, infatti, un dolore alla schiena.

    “Bene, La ringrazio”

    “Posso darle un’occhiata alla mano?” chiede molto professionalmente il medico, notando il fazzoletto sporco di sangue, ancora avvolgente la mano di Sasuke.

    “Sì, per favore, gliela medichi” irrompe Naruto

    “Non è niente, lasciamo stare...” risponde Sasuke

    “No!”

    “E va bene, Naruto...”

    Sasuke mostra la mano e il medico la controlla, poi fasciandogliela.

    “Jiraya provvedi tu alla parcella del dottore”

    “Certamente, signore”

    “Non ho fatto nulla...rimandiamo tutto al ricovero...vi aspetto entrambi domattina...preferirei fare anche una lastra alla mano” risponde il medico

    “Ma io non voglio essere ricoverato!” esclama Naruto

    Sasuke gli lancia un’occhiata di rimprovero.

    “Ci andiamo e basta!”

    Naruto resta colpito e non proferisce più alcuna parola.
    Il medico va via, informando prima Jiraya sull’ubicazione della clinica e l’uomo si congeda dai ragazzi.

    “Se avete bisogno, signori, vi prego di chiamare. Verrò immediatamente”

    Una volta uscito Jiraya dalla suite, Sasuke propone a Naruto una doccia.

    “Stai tranquillo, ti aiuto io...”

    “...” Naruto sembra titubante.

    “Che hai?”

    “Se mi aiuti a fare la doccia, poi...”

    “Poi cosa?”

    “Poi mi vedi...nudo...” e così dicendo, le sue guance inizia a tingersi di un delicato rosso.

    E’ palese l’imbarazzo in cui il biondo versa in questo momento.

    “Ti imbarazza così tanto?”

    Naruto non risponde. Sa che in quelle condizioni ha bisogno di una doccia, e sa anche che non può reggersi da solo.

    “Ok, andiamo”



    Capitolo 20° - EFFUSIONI

    Sasuke si dirige verso il bagno con Naruto, il quale si appoggia a lui, facendo leva con la mano, sulla spalla del compagno. Varcata la soglia, il moro solleva delicatamente Naruto, facendolo sedere sul freddo marmo attiguo al lavandino.

    “Senti dolore ora?”

    “Quasi nulla...”

    Sasuke, in piedi davanti a Naruto, si protende in avanti, puntellando le mani sul marmo, in corrispondenza dei fianchi del biondo, mentre le gambe di quest’ultimo sono leggermente divaricate per accogliervi quelle del moro.

    Il viso del Sasuke si avvicina a quello del compagno con una lentezza esasperante e le labbra si bloccano proprio un attimo prima del contatto con quelle del biondo.
    Le guance ambrate di Naruto si tingono delle varie gradazioni del rosa sino a diventare, infine, di un delicato rosso.
    Un caldo respiro pervade il viso del biondo, quando il compagno inizia a sussurrargli:

    “Meno male che non hanno rovinato questo tuo faccino da angelo...” il moro alza una mano e la posa sulla guancia destra di Naruto, sfiorandola appena “Sembri così indifeso...” gli occhi scuri si fanno davvero profondi “Se mantieni ancora questa espressione, potrei anche dimenticarmi che tu non stia bene...”

    Il biondo si sente totalmente inebriato dal dolce suono di queste parole...

    < Perché? Come fa a farmi quest’effetto...? Mi sento sempre disarmato quando mi parla e si muove così...il dolore sembra dissolversi e...sento il mio corpo sciogliersi come neve al sole... >

    In un impeto, incurante di qualsiasi livido o dolore, Naruto insinua le dita tra i capelli corvini del compagno, facendo pressa sulla nuca per avvicinarlo a sé.

    < Ma che sto facendo...? Le mie mani si muovono da sole...e le mie labbra fremono... >

    “Sasuke...” sussurra un attimo prima di sfiorare le labbra del moro.

    Un bacio casto, inizialmente.

    Le labbra dei due si avvicinano, si allontanano, si rincorrono...

    La mano destra di Sasuke scivola tra i fili dorati, sino alla nuca, mentre la sinistra, fasciata, risale per circondare la vita di Naruto.
    Il bacio comincia farsi più profondo...le lingue si cercano, si incontrano, si sfiorano...le labbra fremono al contatto.

    “Naruto...tu mi farai impazzire...” asserisce con un fil di voce l’Uchiha.

    Prendono nuovamente a far convergere le labbra.
    Sasuke inizia a muoversi con un leggero guizzare di lingua, distaccandosi poi lentamente e concentrandosi sul labbro inferiore e su quello superiore, a turno, succhiando e inondando così il compagno, di un calore quasi infernale.

    Naruto accoglie le attenzioni del moro, ricambiando con altrettanto con trasporto.
    Sasuke si spinge verso Naruto attuando un vero corpo a corpo, facendo in modo che la sua erezione ormai evidente, ma ‘protetta’ ancora dal pantalone scuro, vada a strusciare contro quella del biondo, anch’essa molto visibile.
    I baci proseguono simultanei e profondi...continuano i giochi di labbra e lingua...
    L’Uchiha risale, veloce, con entrambe le mani, insinuandole nella maglietta di Naruto, mentre quest’ultimo fa lo stesso; Sasuke interrompe poi i baci, scendendo con la bocca sul collo del biondo, tracciando con la lingua piccoli cerchi, alternati a caldi risucchi con le labbra.
    Naruto geme sommessamente e sfila la maglietta a Sasuke con un colpo secco.
    Il moro, ora con un fisico asciutto e scolpito ben in vista, prosegue il suo ‘lavoro’ sul collo del compagno e simultaneamente e porta la maglietta di Naruto verso l’alto, giungendo al collo del biondo.
    I due si distaccano qualche secondo per poi ricominciare ‘la lotta’, dopo avergliela sfilata completamente.

    “Ahi...”

    Un gemito di dolore irrompe nell’ambiente e ferma Sasuke, il quale si distacca poi un po’ bruscamente e si allontana, appoggiando la schiena alla parete opposta.

    Naruto scorge un velo di dispiacere negli occhi del compagno.

    “Non è il momento adatto...scusami, mi sono lasciato trasportare troppo...ti ho fatto male...” asserisce Sasuke.

    Gli occhi azzurri del biondo, da stupiti diventano grandi e dolci.

    “Ehi...mi aiuti a scendere...?” chiede Naruto, sorridendo.

    Il compagno gli si avvicina e lo mette giù.
    Un altro gemito.

    “Non preoccuparti, ho qualche dolore, ma sto bene...tu non centri niente” gli sussurra all’orecchio.
    Sasuke gli porta il braccio lungo la schiena, fino a far convergere la mano alla nuca del biondo e a portarlo dolcemente verso di sé.

    Un abbraccio diverso.

    Un abbraccio che grida ‘perdono’ per l’assenza di delicatezza dei momenti precedenti.

    “Rimandiamo la doccia...restiamo per un po’ così...” afferma Sasuke.

    “Mh...” risponde Naruto, inebriato dal calore del corpo del compagno.

    Per un tempo imprecisato, i due restano avvinghiati l’uno altro, abbracciandosi unicamente.
    Poi Sasuke riporta Naruto nella stanza, adagiandolo delicatamente sul letto, come se il biondo fosse fragile alla stregua di un calice di cristallo.

    “Vado a prendere dell’acqua e del sapone...”

    “Che devi farci?”

    “Voglio rinfrescarti un po’...”

    Naruto sorride e Sasuke si dirige nuovamente verso il bagno rientrando poi nella camera con una bacinella piena d’acqua, una spugnetta, un asciugamano e del sapone liquido.

    “Naruto...”

    Gli occhi di Sasuke si fissano sul compagno e risplendono.
    Il biondo è sdraiato su un fianco e il suo profilo, baciato dalla pallida luna, la cui luce filtra attraverso i vetri delle ante del balcone.
    Il moro resta immobile, la bacinella quasi gli scivola di mano.
    Poi si avvicina a Naruto e...

    - to be continued (^_^) -
     
    Top
    .
  14. Inoue Kurosaki
     
    .

    User deleted


    ma ci provi gusto^^....così rosico da morire°-°
     
    Top
    .
  15. Akiho87
     
    .

    User deleted


    Per Inoue: Un po' di suspance ci vuole, no? XD

    Capitolo 21° - PRELUDIO...DI UN AMORE?

    NOTA AUTRICE: PARTE DI QUESTO CAPITOLO E' IL FRUTTO DI UN'IDEA DATAMI DA UNA MIA AMICA, ERIKA, ALIAS Lostris86 ^^
    ALCUNI DIALOGHI SONO ADATTAMENTI DI QUANTO SUGGERITOMI DA LEI ^^
    BUONA LETTURA ^^

    *************************



    Sasuke appoggia la bacinella d’acqua su un mobiletto, mentre asciugamano, spugnetta e confezione di sapone scivolano a terra emettendo un tonfo sordo.
    Il moro si avvicina al letto con passo felpato.

    “Naruto...” sussurra. Poi si siede sul bordo del letto, accanto al biondo.

    Ciocche dorate, rotte in fili, sono visibili, scomposte, sul cuscino, mentre la pelle ambrata è ancora baciata dalla pallida luna filtrante attraverso i vetri.
    Il moro resta profondamente colpito da quell’angelo dormiente...così allunga il braccio destro finché la mano non raggiunge la fronte di Naruto. Vi si posa, delicata, iniziando un movimento circolare e scostando qualche ciocca della fronte.
    Le labbra del moro sono dischiuse quasi ad evidenziare un sorriso: dopo tanto, per lui non è più né impossibile né difficile quest’espressione, perché adesso gli nasce spontanea.
    Gli occhi di Naruto sono chiusi quasi ermeticamente, ma le palpebre sono rilassate.
    Il movimento circolare della mano diafana si blocca di colpo quando il biondo dà i primi segni di risveglio. Il moro fa per ritrarre la mano, ma...

    “...mh...Sa...su...ke...” e istintivamente la mano del biondo protende verso il compagno fino a sfiorargli il braccio prima di una ritrazione completa.

    Sasuke sussulta e blocca il movimento lasciandosi accarezzare.
    Naruto sbatte più volte e consecutivamente le palpebre, come ridestatosi da un letargo. In realtà saranno stati sì e no dieci minuti tra l’allontanamento di Sasuke, il suo ritorno, e l’incanto di quel quadro angelico, cullato dalla luce della luna.
    Il biondo deve essere davvero spossato, dopo quella giornata così intrisa di emozioni, pregna di significato...

    “Dormi, amore mio...”

    ***************************


    - Domenica -

    E’ l’alba.
    Il sole spunta da dietro ai palazzi, mostrando tutta la maestosità dei suoi prorompenti raggi.
    Un momento...
    Ehi, ma chi è quel ragazzo che così presto corre a perdifiato per le stradine del quartiere?
    Occhi acquamarina, ciocche rosso fuoco ondeggianti, profilo perfetto come pochi...

    “Buongiorno”

    “Nh? E tu...che ci fai qui?”

    “Eh? Nulla...mi andava di raggiungerti...”

    “Tsk, vattene”

    Eh, il ragazzo bello da mozzare il fiato, occhi chiari e glaciali e capelli rossi al vento è proprio Gaara...ma chi sarà l’altro?
    Gaara riprende a correre e il misterioso ragazzo, che a quanto pare sembra conoscere, lo segue a ruota.
    Si blocca di scatto.

    “Vuoi finirla di seguirmi...maledetto Uchiha?!”

    “Non ti senti solo adesso che Sasuke è corso dietro Naruto?” chiede, con un sorrisetto beffardo

    Cavolo...ma...se Sasuke ora è in Italia, allora questo qui dev’essere...

    “Non sono affari tuoi, Itachi!”

    ...Itachi Uchiha!!!

    “Ma che fai, ti arrabbi?”

    Gaara riprende a correre, stavolta molto più veloce, ma l’Uchiha non demorde.
    In un attimo Itachi raggiunge il bel tenebroso dalla chioma ardente e gli afferra il polso sinistro, obbligandolo a fermarsi e voltarsi.

    “Gaara...!”

    “Maledetto teme, lasciami!”

    “Teme...?” Itachi sorride “E’ così che chiamavi mio fratello, eh?”

    Gaara cerca di divincolarsi, ma Itachi sembra essere più forte di lui e non lo molla.

    “Lasciami!”

    Adesso i capelli di Gaara non sono i soli ad essere infuocati...anche i suoi occhi si accendono vistosamente.

    “E’ inutile che ti adiri così, Gaara...”

    Gaara ancora più furioso cerca nuovamente di divincolarsi, ma fallisce e allora...

    “Rompi la scatole a me perché a quest’ora non ci sono le tue fan, Itachiccio?!” domanda Gaara, beffardo.

    “Come mi hai chiamato?!!” urla, di colpo, Itachi.

    “Come ti chiamano tutti, alle spalle”

    Con un’ira intensa all’inverosimile, l’Uchiha si scaglia verso Gaara sbattendolo, violentemente, schiena ad un muro e afferrandogli il collo con la mano libera.

    “Tu scherzi col fuoco, Gaara!”

    Nonostante la posizione alquanto scomoda, il giovane non accenna a rimangiare quanto detto all’Uchiha, anzi, cerca ancora di divincolarsi...purtroppo, più si muove, più l’intensità della stretta aumenta.

    “Non ti muovere...potresti farti davvero molto male, Gaara” gli sussurra Itachi all’orecchio.

    Poi dischiude le labbra e gli infila la punta della lingua all’interno dell’orecchio.
    Gaara sussulta.

    “Cosa c’è, ti piace quello che ho appena fatto?!”

    “Sei...disgus---”

    Itachi lascia la presa al collo, bloccandogli saldamente il mento, e...lo bacia.

    Labbra fredde e aride, di colpo calde e vive.

    Lingua bramosa ed esploratrice.

    Bacio eccitante all’inverosimile.


    “E allora?” asserisce Itachi, distaccandosi appena “Ti sembro ancora disgustoso come stavi dicendo?”

    Gaara resta dapprima impassibile, poi gli si riaccende la rabbia e le iridi da acquamarina mutano in un acceso rosso infernale.
    Cerca di divincolarsi ancora una volta.

    “Sì, sei dannatamente disgustoso!”

    “Mh, dici?” gli sussurra l’Uchiha “E allora...cos’è che ti ha eccitato?”

    Gaara sgrana gli occhi. Poi abbassa lo sguardo.
    Effettivamente è visibile, e anche vistosamente, un rigonfiamento e...ritrova la mano di Itachi spostata lì, lasciata la presa al mento.

    “Allontanati immediatamente!” urla Gaara.

    L’Uchiha, tuttavia, non ha alcuna intenzione di lasciarlo andare.
    Solleva nuovamente la mano, bloccandogli il polso ancora libero.
    Una gamba di Itachi scivola tra quelle di Gaara e contemporaneamente il moro gli solleva le braccia, finché i polsi stretti dalle mani, non raggiungono i lati del viso del giovane dalla chioma ardente.
    Bloccato in questo modo, Gaara si sente stretto in una morsa...

    < Però...devo ammettere che questo maledetto teme ci sa fare... forse anche più di Sasuke... >

    Gradualmente, Gaara si abbandona alle attenzioni dell’Uchiha, il quale gli sta percorrendo un lato del collo con la lingua, disegnando linee dritte e curve, fino a raggiungere la spalla e a risalire velocemente.

    “So cosa stai pensando, Gaara...”

    “Nh?”

    “Non immaginavi che io potessi essere così esperto, eh? E anche più di mio fratello...” sussurra l’Uchiha. “Anche se non vuoi ammetterlo, adori le mie attenzioni...e io impazzisco per quei tuoi occhi di ghiaccio” Itachi riporta su le labbra e ora Gaara percepisce nell’orecchio il calore di quel respiro. “Andiamo da me...si sta facendo tardi e presto anche queste stradine saranno troppo affollate...”

    Il respiro di Itachi è caldo e provocante, mentre la voce, dannatamente suadente.
    Gaara non risponde, ma sembra consenziente e non ci vuole molto, perché l’Uchiha lo porti con sé.

    Capitolo 22° - OBIETTIVO: FAR DIMENTICARE SASUKE!!!

    RINGRAZIO ERIKA (Lostris86): SEI IL MIO ANGELO CUSTODE!!! (^_^)

    *************************



    I caldi raggi del sole iniziano ad irradiare pian piano i tetti delle abitazioni e degli imponenti edifici.

    “Nh...? Ma che...?”

    “Oh, ce ne hai messo di tempo a svegliarti, Gaara”

    Gaara, lucido soltanto in parte e con la vista ancora offuscata, cerca di divincolarsi da qualcosa, ma non vi riesce.

    “Lasciami! Maledetto Uchiha!”

    “Oh, andiamo, Gaara...lo so che hai bisogno di distrarti...io non vado bene?”

    Un ghigno che non promette nulla di buono regna sovrano sulle labbra di Itachi.

    “Ti farò dimenticare mio fratello...”

    “Maledetto!!!”

    ** FLASH BACK **

    < Ma perché diavolo l’avrò seguito?! > si chiede, irrequieto, Gaara

    “Su, entra”

    Itachi spalanca la porta della sua stanza, invitando il compagno ad accomodarsi.
    Gaara oltrepassa la soglia con lo sguardo basso e in silenzio.

    “Accomodati, io torno subito” dice uscendo velocemente.
    Il giovane dalla chioma ardente scruta quella stanza enorme.

    < E’ grande...come quella di... > anche i pensieri gli si bloccano.

    Quel nome...è ancora per lui impronunciabile.

    Quell’unico ambiente rasenta una reggia.
    Arredata decisamente con buon gusto, la camera è suddivisa in modo molto preciso: due grandi vetrate regnano assolute, perfettamente incastonate nella parete di fronte alla porta d’entrata; un enorme libreria è collocata sulla parete sinistra, occupandone la metà, mentre la metà restante è occupata da un gigantesco armadio; un tavolino rotondo, provvisto di un centro bianco su cui regna un vaso di rose blu e di due sedie antiche, è situato nell’angolo sinistro, a distanza ravvicinata con la libreria e una delle vetrate; un imponente baldacchino con lenzuola e tende di seta nera troneggia a poca distanza dalle vetrate, la testiera accostata alla parete destra dell’ambiente; un comodino antico, scuro e piuttosto alto, sovrastato da una lampada color carbone, è stato posto alla destra del baldacchino; in tono con i colori scuri della stanza, un divanetto di pelle nera, con morbidi cuscini blu elettrico, è visibile sulla destra, appena oltrepassata la soglia della stanza.
    Sedutosi sul divano, Gaara nota una porta, appena dopo il comodino.

    < Un’altra stanza? > si chiede Si alza e giunto dinnanzi alla porta, protende la mano destra verso la maniglia.

    “Che stai facendo?!”

    In quel preciso istante, Itachi rientra nella stanza.
    Posa sul divanetto ciò che ha in mano, si dirige verso Gaara e scaraventando una mano sulla porta, esclama:

    “Questa porta DEVE restare chiusa”

    Gaara lo guarda senza proferire parola, poi l’Uchiha si fa seguire, facendo sì che il suo ospite si rimetta a sedere.

    “Tieni, prendi” dice, allungandogli una tazzina.

    “G-grazie...” Gaara risponde un po’ titubante e prende il piattino con sopra la tazzina, tra le mani.

    “Su...cosa aspetti...bevi”

    Itachi accenna un sorrisetto enigmatico, mentre Gaara, persuaso, manda giù il caffè in un sol sorso.

    < Mh...ma che--- >

    Gaara si alza di scatto dal divano, ricadendo poi in avanti verso Itachi che prontamente lo sorregge, mentre la tazzina e il piattino cadono a terra, in mille pezzi.

    “C-che diavolo...c’era...in quel--” Gaara non riesce a terminare la frase e perde i sensi.

    “Nulla...dormi...offuscherò io, il tuo amore per mio fratello...”

    ** FLASH BACK ** FINE **

    “Sasuke...è stato un sciocco...” inizia l’Uchiha, con un ghigno sadico “E’ partito per correre dietro a quel biondino insignificante...quando avrebbe potuto avere ancora te...”

    Gaara, ancora parzialmente stordito, si rende conto appena di non poter vedere.

    “Ma che mi hai fatto?! Perché non ci vedo?!”

    “Ma nulla, sta’ tranquillo...sei solo bendato”

    “M-me la pagherai, Itachi!”

    “Mh...e cosa pensi di poter fare in quelle condizioni?”

    Gaara, riacquistata la completa lucidità, si dimena senza riuscire a liberarsi: due catene, infatti, che partono dai lati del baldacchino dov’è il giovane, terminando con due strette polsiere di ferro, lo trattengono.

    “Lasciami! Cosa mi hai messo ai polsi?!”

    “Oh, due cosette per non farti scappare via...due graziose catene”

    L’Uchiha sorride.
    Le braccia di Gaara si spingono in avanti per sradicare le catene, senza però riuscire ancora nell’impresa.

    “E’ inutile che ti dimeni in questo modo...” Itachi estrae dalla tasca una chiave “Vedi? Ti manca questa...” ride, sadico.

    “Che cos’è?!”

    “Ah, già...dimenticavo che non puoi vedere” un altro sorriso sadico.

    L’Uchiha, inizialmente con le spalle alla vetrata più distante, si avvicina lentamente al baldacchino.

    “Dove sei, maledetto?!”

    “Qui, vicino a te...”

    Itachi si siede sul lato sinistro, proprio accanto a Gaara.
    Un altro rumore frastornante. Il giovane dai capelli infuocati ha tentato nuovamente di liberarsi, ovviamente ancora una volta senza successo.

    “Stai fermo...tirando così, prima o poi ti farai male”

    < Ma che intenzioni ha?! Maledetto Uchiha! Giuro che se riesco a liberarmi, lo prendo a calci fino ad ucciderlo! >

    “Sei un fiore selvaggio, Gaara...mio fratello non ha saputo apprezzarti...ci penserò io a te”

    Itachi protende un braccio finché il palmo della mano non si posa sulla guancia destra di Gaara, il quale, simultaneamente al tocco, gli morde la mano nell’incavo tra il pollice e l’indice.

    “Ah!” Itachi si allontana di scatto, portandosi alla bocca la parte morsa dal compagno. “Che bambino cattivo”

    “Non credere che a causa della benda e di ‘ste cose che mi trattengono, io non sappia difendermi! Avresti dovuto sigillarmi anche la bocca!”

    “E sia, se è questo che vuoi!”

    L’Uchiha, con scatto fulmineo, afferra il collo di Gaara, spingendolo con la testa sul cuscino, dopodiché gli sigilla le labbra con un bacio.

    - to be continued (^_^) -
     
    Top
    .
85 replies since 27/3/2009, 14:40   1800 views
  Share  
.
Top
Top